(Video) Effetto noto 2015, grande successo per la presentazione del saggio su Giuseppe Scala
Davanti ad una gremita sala al Convitto Ragusa si è tenuta la presentazione dell’astronomo netino Giuseppe Scala, presentato dal dottor Spataro.
Noto, 26 settembre 2015. Si è tenuta giovedì scorso presso i locali dell’ex Convitto Ragusa davanti ad una sala gremita di gente la presentazione del saggio del dott. Corrado Spataro su Giuseppe Scala, medico e astronomo netino che per i più è passato inosservato, nonostante le sue straordinarie scoperte fatte nel campo dell’astronomia.
Dopo i saluti e gli omaggi da parte del Vice sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Noto Cettina Raudino, la disquisizione letteraria ed empirica fatta durante la presentazione del saggio, sia dall’autore stesso il dottor Spataro sia dai relatori ivi presenti e cioè Francesco Balsamo, Presidente dell’I.S.V.N.A. e il dottor Pietro Cassaro, astronomo presso l’I.N.A.F. ruotava intorno all’importanza che la figura dello Scala ha assunto nella ricerca storiografica.
L’interesse che ha mosso il dottor Spataro nella messa in opera del saggio, affonda le sue radici in un espediente di vita vissuta dallo stesso. E cioè ci si riferisce al fatto che l’autore si imbattè in una Via della zona alta di Noto che si riferisce a Giuseppe Scala, così come confermato dallo stesso durante la presentazione, cosa che gli consenti di far accrescere in lui la voglia e la sensibilità di ricostruire la vita e le opere dell’astronomo netino scomparso prematuramente.
Vediamo alcuni passaggi. Giuseppe Scala insieme a Giuseppe Moleti da Messina, fu uno dei due studiosi che parteciparono, nel 1582, alla commissione dei cinque dotti creata da papa Gregorio XIII per la riforma del calendario. Chiamato dall’Università di Padova per insegnare matematica, fu costretto a rifiutare per le sue precarie condizioni di salute . Morì, infatti, giovanissimo a soli ventinove anni e si crede che quella cattedra fu poi occupata da Galileo Galilei successivamente.
Cosa sono le Effemeridi? Le effemeridi planetarie sono un sussidio importante per l’osservazione del cielo. La loro compilazione fu, in ogni tempo, particolarmente complessa, dipendendo da due delicati fattori: l’osservazione accurata del cielo e la conoscenza di teorie esatte dei moti planetari.
Tramite le effemeridi si possono innanzitutto anticipare le posizioni degli astri e quindi indirizzare le osservazioni visuali o astronomiche. In particolare quando si utilizzano strumenti di osservazione come i telescopi le effemeridi sono fondamentali per trovare immediatamente gli astri nel cielo, pianificare osservazioni a lungo e breve termine e identificare gli stessi astri presenti nel campo di osservazione dello strumento. Ciò a testimonianza dell’altro uso delle effemeridi, nel campo dell’astrologia.
Abbiamo già detto anche dell’importanza di Giuseppe Scala da una prospettiva scientifica: fin da prima di Galileo aveva teorizzato il passaggio dalla visione geocentrica a quella eliocentrica ma spingendosi oltre, utilizzando i calcoli di Copernico per la dottrina scientifica, rappresentando così a soli 29 anni il vero punto di rottura e passaggio da una vecchia a una nuova scienza.
Complimenti ai protagonisti di questo pezzo di memoria storica e scientifica.
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Corrado Tardonato