|VIDEO| Crocetta contro tutti. Nasce il nuovo movimento.
Rosario Crocetta da Taormina rilancia il suo Megafono, che da movimento diventa “lista”, ma che non va chiamato partito. Prevede un tesseramento autonomo ma non è in contrasto col PD ed è aperto anche agli ex Pdl ed ex MPA. Al tavolo della presidenza ci sono i fedelissimi: dal senatore Beppe Lumia, a Michela Stancheris, Antonio Malafarina, Giovanni Di Giancinto e Nello Di Pasquale. In platea in prima linea Antonio Fiumefreddo, Marco Forzese, Luigi Bosco e tanti altri. Non manca la pattuglia del Pd renziano in Sicilia con in testa Davide faraone accanto al sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo e Giovanni Cafeo, reduce della sconfitta della mini tornata elettorale, dove per una manciata di voti è stato superato dal cuperliano Marziano. Presente in sala anche il fondatore del Megafono in provincia di Siracusa, Carmelo Spataro.
Il presidente della Regione, sudato, agitato, camicia azzurra e cravatta rossa, dal suo pulpito, comincia ad attaccare i suoi avversari politici. Inizia attaccando coloro che vogliono sfiduciarlo: “Chiunque si sta muovendo per ottenere il commissariamento della Regione Siciliana – dice in tono inalberato – sarà denunciato per attentato alla Costituzione! Presenterò un esposto articolato, sia sul piano costituzionale che penale. Faremo nomi, cognomi e ruoli”. Appare deciso il Governatore e attacca un po’ tutti. Il primo a finire nel mirino è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Dov’era Orlando il ‘forforoso’ quando c’erano Cuffaro e Lombardo? Noi abbiamo fatto un miliardo e 700milioni di euro di tagli strutturali..” dice con orgoglio il Presidente, ricordando inoltre che quando è salito al potere c’erano “28mila forestali che protestavano, la Gesip, i Pip e nessuno di loro ha perso il posto di lavoro. Lo ha perso chi era in galera e veniva stipendiato, dopo essere stato arrestato per associazione mafiosa. Una parte di parlamentari palermitani – ancora – vorrebbe fare riassumere i dipendenti che erano in carcere”. Il Sindaco Orlando, il “forforoso” è colui che – a dire del Governatore – “fa stare i palermitani in mezzo alla spazzatura e che senza l’aiuto della Regione sarebbe già in dissesto”. Toni duri quelli utilizzati da Crocetta in questa riunione che per molti è stata vista come un’adunata di plotone per la controffensiva contro chi vuole il commissariamento. Non tarda ad arrivare la risposta da parte del primo tra i chiamati in causa, Orlando, che interviene con poche parole, ma efficaci: “La Sicilia ha bisogno di ben altro delle isterie e delle volgarità di Rosario Crocetta”. Sulla questione ha detto la sua, tramite una nota stampa, anche il Vice Presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta: “I problemi del territorio siciliano non possono essere ridotti in uno scontro tra Crocetta e Orlando, come annunciato questa mattina dal Governatore in occasione dell’Assemblea del Megafono – dice il Sindaco di Canicattini Bagni – ridurre il tutto ad un fatto personale significa sminuire il ruolo dell’Associazione tutta, quello dei singoli componenti dell’Ufficio di Presidenza, del Consiglio regionale e dell’Assemblea dei Sindaci, che solo pochi giorni fa ha votato una mozione all’unanimità. Con le sue dichiarazioni Crocetta dimostra definitivamente l’impossibilità di un dialogo che conferma il giudizio di una emergenza sociale in corso nella Regione Siciliana”.
Tornando all’assemblea, il leader del Megafono ha affermato pure che non ci sarà alcun rimpasto ed è tornato a difendere la sua beniamina Nelli Scilabra “che ha cambiato la formazione professionale”, facendo inoltre le “coccole” all’assessora Linda Vancheri sul “caso Ircac”.
Una stoccata anche per il segretario regionale del Pd che non ha voluto discutere dopo le dimissioni dell’assessora siracusana Mariarita Sgarlata: “Raciti ha fatto un passo indietro, non è questo il modo di gestire un partito”.
Crocetta ha parlato inoltre della questione del click day: “Il click bluff ci vorrebbe fare dimenticare che qualcuno si fregava 320milioni di euro con la formazione professionale, e quel sistema non è stato mai denunciato nel passato, stesso discorso di quando si lavorava per fare i termovalorizzatori, hanno anche svenduto l’Irfis che noi vogliamo torni ad essere la banca dei siciliani”.
“Indietro non si torna – dice in conclusione – siamo pronti a rispondere a qualunque attacco, è nato il primo movimento democratico e antimafioso”.
Ilaria Greco
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