Trigona Noto: l’Asp procede legalmente contro i comitati spontanei che difendono l’ospedale
Trigona Noto: l’Asp procede legalmente. Vi abbiamo raccontato, e siamo stati gli unici e da soli, quanto accaduto per il rientro dei reparti chiusi a Noto e che a tutt’oggi non sono stati ricondotti nemmeno ad Avola.
L’’Asp attribuirebbe (delibera n. 269) la responsabilità ad alcuni soggetti per il ritardo dell’apertura dei reparti destinati a Noto, che, secondo Ficarra, DG dell’Asp 8, intralcerebbero l’operato dell’azienda sanitaria locale e in particolare la piena funzionalità dei reparti di lungodegenza e riabilitazione previsti dalla rete Balduzzi (Decreto di razionalizzazione della rete ospedaliera) per Noto.
Dopo avervi raccontato di una perizia ordinata dall’Asp per certificare lo stato di agibilità del Di Maria di Avola, (vedi articolo ) adesso altri soldi pubblici vengono spesi per incarichi legali.
Tutto lecito, ci mancherebbe, ma questa storia ci sembra davvero molto sui generis.
Trigona Noto: l’Asp procede legalmente contro i comitati spontanei che difendono l’ospedale. Intanto i reparti non aprono ad Avola
Sempre perché siamo molto attenti, nelle premesse della delibera n. 269 si legge “…stante l’impossibilità di utilizzare la struttura di Noto per i fini previsti dalla rete regionale…” quindi? Che significa?
Vorremmo almeno sapere, quali motivazioni ostative impedirebbero ad oggi all’Asp 8 di rendere operativi i reparti di lungodegenza e riabilitazione ?
Siamo andati all’Ospedale Trigona e non abbiamo riscontrato alcuna occupazione che impedirebbe l’accesso agli stessi operatori sanitari e a qualsivoglia cittadino di volere usufruire dei reparti.
Oggi 30 giugno, ad Avola non ci sono ancora i reparti di pediatria e ostetricia e a Noto nessuna novità per l’apertura dei reparti di lungodegenza e riabilitazione con posti letto.
Risultato: probabilmente tutto rimandato a dopo la perizia sul Di Maria e le querelle legali. All’attento lettore rimettiamo ancora una volta ogni considerazione!