TONNARA DI MARZAMEMI, CIMINIERA E IMBARCAZIONI ABBANDONATE
Pachino, 14 settembre 2015 – Marzamemi è capace di attirare migliaia di turisti ma non di salvare i beni culturali che hanno fatto la storia del borgo marinaro. E’ l’associazione Natura Sicula a fare la segnalazione, attraverso il suo portavoce Fabio Morreale. “La ciminiera della tonnara rischia di crollare – dice – I mattoni di base sono talmente erosi che quanto prima non riusciranno più a sostenere il peso. Delle due ciminiere, la prima crollò nel 1943 a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, la seconda è prossima a crollare per molto meno, semplicemente per l’incuria dell’uomo moderno.
Ma non è tutto. Accanto alla ciminiera, a cielo aperto e in stato di totale abbandono, marciscono da una decina d’anni le due grandi imbarcazioni nere (scieri) costruite dai maestri calafatari Aliffi. Quando si praticava la mattanza, gli scieri chiudevano i due lati maggiori della camera della morte. A bordo salivano i tonnaroti più muscolosi per arpionare i tonni e scaricarli nel barcone. Scene di un passato ormai lontano che va impresso nella memoria di tutti, anche di chi raggiunge il borgo solo per il suo bellissimo mare.
Marzamemi non può permettersi tali perdite – continua Morreale – La ciminiera e gli scieri sono elementi di caratterizzazione di un territorio che da secoli ha un solo protagonista, la tonnara, anche se negli ultimi 50 anni non è più attiva. Sono componenti essenziali del contesto di vita del borgo, espressione della diversità del patrimonio culturale e naturale, e fondamento della loro identità.
Intervenire subito è indispensabile. Anzi è un obbligo morale. Non si può rimandare all’infinito la soluzione, il rischio della perdita è notevole. L’appello è rivolto soprattutto al proprietario, al Comune di Pachino e alla Soprintendenza. Solo loro che possono arricchire l’offerta turistica di significati culturali, altrimenti tutto scadrà nel commerciale, nel mordi e fuggi. Insieme devono saper trovare un punto di incontro per raggiungere l’obiettivo. Non ha senso aprire nuovi locali, organizzare eventi e autorizzare parcheggi, se non si fa nulla per evitare la perdita di questi beni culturali così caratterizzanti. La loro scomparsa diminuirebbe l’appetibilità stessa della frazione marinara.
Ai responsabili un invito a non arrendersi. – conclude Morreale – Talvolta basta saper fare un passo indietro per riuscire a compierne due avanti. Per il bene di tutti.