Terremoto nella sanità siracusana: nuovo direttore sanitario, al palo 40 posti di primario
Dopo decenni di sanità siracusana sotto la governance del dott. Anselmo Madeddu, il direttore generale Ficarra sembra voltare pagina definitivamente e forse coraggiosamente arruolando un esperto in prevenzione, il dott. Salvatore Madonia, direttore di dipartimento nell’’Asp di Enna. Dovrebbe essere lui a sostituire Madeddu.
Il cambiamento motivato probabilmente da alcune lacune emerse durante l’emergenza Covid.
Evidentemente, dopo le ferie d’ufficio per alcuni dirigenti, procedimenti disciplinari per altri e
trasferimenti per altri ancora, il dott. Ficarra ha voluto compiere l’ultimo atto inteso a ristabilire la migliore governance sanitaria per questa provincia.
Il dott. Madeddu, che ha svolto contemporaneamente il doppio incarico di direttore sanitario dell’Asp e presidente dell’ordine dei
medici, è stata la massima autorità sanitaria che in tutti questi anni, indipendentemente dai giudizi positivi o negativi, ha avuto moltissime critiche e
tanti lo hanno additato come possibile responsabile dello sfascio nella sanità siracusana. Sarà vero?
Terremoto nella sanità siracusana: nuovo direttore sanitario, al palo 40 posti di primario
Madeddu più volte ha, invece, ribadito i suoi successi a partire dalla riorganizzazione dei reparti e la istituzione dei dipartimenti che avrebbero migliorato la qualità dell’assistenza sanitaria.
Chi ha ragione o chi ha torto lo sapremo nei prossimi mesi.
Si, perché questo nuovo direttore sanitario dovrà, si spera, occuparsi del tanto decantato accorpamento degli ospedali di Avola e Noto, dopo la promesse pubbliche di Madeddu poi smentite dallo stesso ex direttore sanitario. L’ostetricia dell’ospedale di Noto, ad esempio doveva tornare a Noto dopo solo un mese, sono passati diciotto mesi, ma dell’ostetricia non si hanno più notizie.
Al palo anche 40 posti di primario in tutte le strutture sanitarie della provincia: sarà questa la volta buona per portare a termine le procedure già da tempo avviate ?
All’ospedale di Avola-Noto, ad esempio, mancano ancora i primari dei seguenti reparti: cardiologia, pediatria, ginecologia, pronto-soccorso, rianimazione.
E per citare il Vangelo secondo Luca: l’attesa ci prepara alla sorpresa.
Sebi Roccaro