SIRACUSA L’assessore Scrofani: mettiamo ordine nel settore degli annunci funebri
L’Amministrazione mette ordine nel settore delle affissioni funebri, rendendo più efficaci le procedure autorizzative ma anche aumentando gli spazi a disposizione delle agenzie.
L’iniziativa è dell’assessore ai Tributi, Gianluca Scrofani, che ha dato mandato al dirigente del settore, Giuseppe Ortisi, di emanare una direttiva con la quale si definisce un nuovo iter che preveda l’affissione solo di necrologi che portino il timbro del Comune e per le quali, quindi, sia stata pagata preventivamente l’affissione. Allo stesso tempo, l’assessore ha già disposto di impiantare in città altre bacheche, specie nei quartieri a maggiore intensità abitativa e dove compaiono qualche annuncio sui muri.
“Nessun intento di fare cassa – afferma l’assessore Scrofani – poiché parliamo di somme irrisorie; solo il desiderio di mettere ordine e, quindi, di utilizzare per tutti lo stesso metro. L’idea è di applicare in questo caso la procedure prevista per le affissioni pubblicitarie, per cui le agenzie di pompe funebri, prima di attaccare i loro annunci, dovranno passare dall’ufficio affissioni, fare timbrare i manifesti e versare il dovuto a prezzi, ovviamente, immutati.
“Oggi – prosegue l’assessore Scrofani – il pagamento avviene a posteriori, cioè solo dopo un accertamento che avviane attraverso i Servizi demografici e l’Ufficio di stato civile. Tale metodo, però, con il proliferare delle agenzie, è diventato inefficace e oggi calcoliamo una mancata riscossione che, secondo stime prudenziali, è superiore al 50 per cento”.
Il provvedimento sarà pubblicato nei prossimi giorni. Intanto, però, l’assessore Scrofani sta affrontando il problema dei nuovi spazi per gli annunci funebri.
“A Siracusa – conclude l’assessore – ci sono cento bacheche ma sono ampiamente insufficienti. Noi contiamo di collocarne altre venti, specie nelle zone più popolate, così da impedire due cose: che i necrologi vengano coperti prima della loro scadenza, cosa che crea non pochi malumori tra le agenzie e la gente; e che si torni ad affiggere in maniera massiccia gli annunci sui muri, pratica vietata e contraria al decoro urbano”.