Siracusa: Delfini Guardiani alla scoperta dell’Area Marina Protetta del Plemmirio
Siracusa, 11 aprile 2017 – I Delfini Guardiani del mare di Siracusa alla scoperta delle meraviglie della costa del Plemmirio, tra la bellezza della natura e la fascinazione del mito della Pillirina.
I 400 alunni degli Istituti comprensivi, sono stati suddivisi in otto gruppi per altrettante escursioni nei luoghi più suggestivi dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. Le visite guidate, via terra, tutte previste nel mese di aprile, stanno coinvolgendo gli alunni di terza e quarta elementare partecipanti al progetto di educazione ambientale “Delfini Guardiani” organizzato dal Consorzio Plemmirio in collaborazione con Marevivo Sicilia.
Si tratta dell’ultima tappa prevista nel percorso di formazione e sensibilizzazione curato dai biologi di Marevivo Sicilia, partito a gennaio con varie attività ludico-didattiche e che si concluderà a maggio.
Gli operatori di Marevivo, in occasione delle visita guidata in area marina hanno privilegiato due tappe. La prima tappa delle escursioni non poteva che essere Capo Murro di Porco, Zona A del Plemmirio. Qui, i biologi hanno fornito alcune nozioni generali sulla storia del faro, sulle principali specie della vegetazione tipica presente non trascurando la descrizione delle caratteristiche dell’ambiente marino, in particolare modo sul tratto di mare prospiciente la costa.
Successivamente, i piccoli sono ripartiti alla scoperta della “Pillirina” dove hanno avuto modo di ammirare lo splendido paesaggio acquisendo, nel contempo, nozioni storiche sul Porto di Siracusa e sulla Batteria della contraerea, conoscenze geologiche e marine in merito alla tipologia di roccia presente e sulle associazioni biologiche. A destare molta curiosità tra i piccoli è stato il racconto del mito della Pillirina: l’amore disperato tra una giovine di alto lignaggio e un baldo marinaio che nella omonima Grotta si incontravano ogni notte, fino a che lui non si presentò più all’appuntamento . La leggenda narra, come tramandano i pescatori locali, che nelle notti di luna piena ancora oggi un fascio di luce penetrerebbe dalla volta superiore della caverna riflettendo sul mare proprio la sagoma della “Pillirina”, la sfortunata innamorata che ancora attende il ritorno del suo marinaio.