Siracusa: confiscata una rete da posta in zona Santa Panagia, sequestrati 2 kg di bianchetto e contestate diverse sanzioni amministrative.
Incessante l’ impegno degli uomini della Capitaneria di Porto di Siracusa nell’ attività di contrasto alla detenzione e commercializzazione di prodotti della pesca non conformi alle vigenti normative ed alla pesca abusiva.
Nella giornata di ieri, infatti, personale militare ha preso parte a tre distinte operazioni, in mare ed a terra, che hanno portato alla confisca di una rete da posta in zona Santa Panagia, al sequestro 2 kg di bianchetto ed alla contestazione di diverse sanzioni amministrative.
Nelle prime ore della mattina l’equipaggio della dipendente CP 764 impegnata in attività di controllo all’interno delle acque ricadenti nel compartimento di Siracusa, sorprendeva, infatti, una unità da diporto di circa 6 metri in attività di pesca con rete da posta all’interno delle Baia di Santa Panagia, in cui tale attività è peraltro specificatamente vietata. A carico del trasgressore, catanese, sono stati elevati processo verbale amministrativo per un totale di 1000 euro e relativo sequestro dell’attrezzo di circa 150 metri.
Poco più tardi, personale militare in attività ispettiva nei comuni ricadenti all’interno del Compartimento marittimo di Siracusa procedeva, invece, a contestare, a carico del proprietario di una pescheria, l’illegale detenzione di 2 kg di novellame di sardina, comunemente conosciuto come “bianchetto”, per il quale vige il divieto assoluto di pesca, sbarco, detenzione, trasporto e commercializzazione, in quanto di dimensioni inferiori alla taglia minima consentita dalla legge per tale specie. Il prodotto ittico sequestrato, ritenuto non idoneo al consumo umano da personale veterinario dell’A.S.P. di Siracusa, è stato avviato alla distruzione a mezzo ditta specializzata. Il titolare della pescheria è stato deferito all’autorità giudiziaria a seguito della condotta penalmente rilevante.
In serata, la squadra di Polizia Marittima della Capitaneria aretusea è stata ulteriormente impiegata sul territorio nell’ambito dei previsti controlli in materia di tracciabilità dei prodotti ittici esposti alla vendita. A seguito di ispezione effettuata presso due ristoranti, veniva ad uno di essi sanzionata la mancanza di documentazione prevista al fine di reperire la informazioni relative alla provenienza del prodotto ittico detenuto. Accertata, pertanto, la dubbia provenienza dello stesso, si è proceduto a comminare a carico del titolare la sanzione amministrativa prevista di euro 1500.
La Guardia Costiera ribadisce, ancora una volta, la necessità di porre attenzione sul rispetto delle norme previste per la tutela dell’intera filiera della pesca, dallo sbarco del pescato alla sua messa in vendita.