Siracusa. Il 31 gennaio si conclude la lunga lotta giudiziaria in memoria di Stefano Biondo
Si conclude il prossimo 31 gennaio la lunga e straziante lotta per avere giustizia e difendere la morte di un ragazzo disabile da parte della propria famiglia. E’ stata infatti fissata per il 31 gennaio l’udienza conclusiva del caso di Stefano Biondo, il ragazzo disabile ucciso 7 anni fa in una struttura di accoglienza che lo avrebbe dovuto curare.
La sorella Rossana La Monica, fondatrice e presidente dell’associazione onlus Astrea – in memoria di Stefano Biondo, non ha mai smesso di lottare. “Mio fratello Stefano ci fu strappato via, da chi lo avrebbe dovuto assistere e curare. Sette anni di lotte tra richieste di archiviazione e innumerevoli rinvii, adesso finalmente” le parole disperate di una sorella che non si è mai arresa che si è fatto promotrice di iniziative in difesa della disabilità, della diversità e delle persone con difficoltà socio-economiche e culturali.
“Quello che è successo a Stefano è avvenuto anche in altri casi, innumerevoli sono le persone che durante un TSO ( trattamento sanitario obbligatorio) vengono soffocate e uccise da manovre di contenimento errate. È ora di dire basta a queste barbarie e far si che casi come questo non accadano più. I disabili non sono cittadini di serie B, la morte di un disabile non è anch’essa una morte di serie B” l’appello di Rossana che adesso attende il verdetto finale per avere giustizia per suo fratello