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Scoperta a Noto Antica una splendida testimonianza di architettura arabo-normanna

Noto (30/11/2016) – Un pezzo di itinerario “arabo normanno” emerge inaspettatamente a Noto Antica, durante un sopralluogo alla presenza del presidente dell’ISVNA, avv. Balsamo, del direttore il servizio archeologico della sovrintendenza, Dott. Patane della dirigente del servizio Beni Paesaggistici, Dott. Insolia e del dirigente del settore Beni Culturali del Comune di Noto ,particolare-arabo-normannaarchitetto Di Dio (che vedete nella foto d’apertura), in occasione di recenti lavori, è stato identificato un archetto riconducibile all’abside della chiesa di San Michele il cui scavo archeologico diretto dal Dottore Guzzardi 2007 portò alla luce diversi reperti oggi esposti al “museo civico di Noto” nella sala dei “Frammenti Medievali” allestita dal Arch. Bares e da volontari (del Club Val di Noto) 2010 . I reperti mostrano una straordinaria fattura a dimostrazione del livello della qualità architettonica di questo prestigioso edificio costruito all’interno del castello reale.
Quest’archetto intrecciato(foto), ricorrente nelle architetture di eta normanna, è caratteristico nelle monumentali absidi delle cattedrali di Palermo e di Morreale e colloca l’edificio a pieno titolo nella tradizione costruttiva Arabo Normanna diffusa non solo nel palermitano ma anche nella Sicilia orientale anche se purtroppo sepolta dai terremoti.
Una prova archeologica del legame della città con la dinastia normanna, Noto infatti fu assegnata da Ruggiero I al figlio naturale Giordano. Un tassello dello straordinario palinsesto archeologico che è il sito di noto antica e delle sorprese che può riservare.

Vincenzo Belfiore

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