Rosolini: il M5S contro le trivellazioni nel canale di Sicilia
“All’Italia non servono nuove trivellazioni, ma una strategia energetica che si basi su fonti rinnovabili e che sia compatibile con l’ambiente e la vocazione turistica ed eno-gastromomica del territorio”. Questo il messaggio risuonato in tutta la Penisola, all’indomani dell’approvazione del decreto “Sblocca Italia”, nelle manifestazioni che contemporaneamente si sono tenute in otto Regioni italiane e che hanno registrato la partecipazione di rappresentanti politici locali, associazioni ambientaliste, comitati e singoli cittadini che vivono, abitano e lavorano nei territori minacciati. In Sicilia la manifestazione si è tenuta a Licata dove, dapprima con un corteo e poi con un’agorà, il MoVimento 5 stelle ha ribadito la ferma contrarietà alle ricerche e alle trivellazioni petrolifere nel Canale di Sicilia. “Contestiamo fortemente – afferma la deputata M5S Marzana – il decreto, ribattezzato ‘Sfascia Italia’ in quanto disattende il dettato della Costituzione, privando di ogni potere decisionale, in materia di trivellazioni petrolifere, i sindaci, i consigli comunali e le Regioni. Esorto quindi gli amministratori – continua la portavoce pentastellata – ad adottare un atto deliberativo che chieda chiaramente al Presidente della Regione di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il decreto per contrasto con quanto enunciato all’articolo 117 della Costituzione sulla legislazione concorrente tra Stato e Regioni”. La deputata rosolinese ha evidenziato attraverso diversi atti al Governo nazionale l’inopportunità di effettuare le attività di trivellazione nel Canale di Sicilia. Nelle scorse settimane ha indirizzato un documento al Ministero dell’ambiente per contrastare la richiesta avanzata dalla società petrolifera Schulmberger per le ricerche di petrolio a poche miglia dalle coste dei Comuni di Vittoria, Portopalo di Capo Passero, Pachino, Noto, Siracusa, Acate, Ispica, Pozzallo, Avola, Modica, Santa Croce Camerina, Ragusa e Scicli. “Nella relazione – afferma Marzana – si trovano espressi i numerosi motivi di opposizione al via libera al piano di trivellazione petrolifera nella porzione di mare tra il Sud-est siciliano e Malta concernenti i disastrosi effetti per la flora e la fauna marina, i rischi per la sicurezza dei cittadini, trattandosi di un territorio a forte attività sismica, nonché le pesanti ripercussioni sull’economia locale della pesca e del turismo”. Sul fronte delle trivellazioni l’impegno della deputata risale a dicembre dell’anno scorso, quando aveva posto all’attenzione del Ministero dell’ambiente e della salute le criticità inerenti la costruzione della piattaforma Vega B al largo di Pozzallo. “Occorre – conclude Maria Marzana – da parte di tutti, e in particolare dei rappresentati politici ai diversi livelli, una netta presa di posizione in difesa del territorio e dei suoi cittadini dalle smanie di arricchimento delle società petrolifere e dalle decisioni scellerate dei governanti che mettono a repentaglio l’ambiente, il paesaggio, l’economia locale e le numerose opportunità di lavoro derivanti dall’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”.
Ilaria Greco