Renzi arriva a Siracusa con un’ora di ritardo e con la sua solita verve!
Siracusa, 15 novembre 2016 – È appena arrivato Matteo Renzi a Siracusa al teatro Vasquez. Con due ore di ritardo ma è arrivato! Ed ha fatto il suo classico ingresso trionfale, carico di ottimismo e di ironia.
“Dobbiamo smetterla di vivere questa situazione di subalternità, dove “ce lo chiede l’Europa” – ha esordito, dopo un saluto in cui ha ironizzato sul ritardo che lo ha costretto ad arrivare da Ragusa in elicottero. “L’Europa è Siracusa, l’Euroa è la Sicilia… l’Europa siamo noi che accogliamo migliaia di migranti”…. e scoppia l’applauso in sala. Una sala gremita, anche se ci aspettavamo di più.
Renzi affronta vari argomenti prima di entrare in tema di referendum.
“Bisogna fare ripartire questa Sicilia! Domani saremo a Caltanissetta per vedere di aggiustare la questione delle strade. Oggi abbiamo parlato di sanità, un settore in cui abbiamo bisogno di investire di più”. Ed è a questo punto che entra in ballo il referendum, sulla questione della parità del trattamento da nord a sud.
Ancora Renzi torna a parlare di dinamismo: “il mondo corre veloce”. È diventato quasi il motto del premier. “Ed è per questo che abbiamo bisogno delle riforme”.
Prima di entrare nel dettaglio, non è mancato il ricordo al grande Enzo Maiorca a cui oggi Siracusa ha dato l’estremo saluto. Un lungo applauso e pubblico in piedi.
Dopo di che la questione referendum è stata introdotta attraverso una diapositiva riportante il quesito referendario.
“Non è che da piccolo sognavo di abolire il bicameralismo perfetto! Il bicameralismo va abolito per evitare il Ping pong e velocizzare le cose”. ..
Battuta dopo battuta il discorso sta continuando mentre ancora scriviamo.
Ilaria Greco