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Il Presidente dell’Istituto di giornalismo Roccaro replica ad Arena: “Invece di polemizzare, collaboriamo!”

Il Presidente dell’Istituto Superiore di Giornalismo controbatte alle dichiarazioni di Riccardo Arena, Presidente dell’ODG: “Rilancio con forza la necessità di creare, proprio insieme all’Ordine, nuove opportunità per i Giornalisti.

Palermo, 22 aprile 2016 – Botta e risposta tra il presidente dell’Istituto Superiore di Giornalismo, Sebi Roccaro, e il  Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena, entrambi al centro delle cronache di questi giorni sul Giornale di Sicilia.

“Spiace che il Presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti Riccardo Arena strumentalizzi la non presenza, nel Cda dell’Istituto di Giornalismo, di un rappresentante dell’Ordine, per motivi politici”. Così Roccaro risponde alle dichiarazioni di Arena apparse stamani a pag.4 del giornale palermitano in merito alla decisione di non indicare un componente del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto. Il Presidente dell’Ordine asseriva di avere ricevuto espresso invito e di avere rifiutato per una mancata condivisione in merito alla gestione dell’ente, esulando dalla scelta i fattori politici. Ma Roccaro ribatte: “mai il sottoscritto ha chiesto ad Arena di indicare alcun componente. Semmai, a farlo, sono stati l’ex assessora Nelli Scilabra prima, e l’assessora Mariella Lo Bello, dopo (allora assessoresse all’Istruzione e Formazione, ndr). Il rifiuto ad Arena di indicare un componente, non va imputato quindi alla mia gestione dell’Istituto di Giornalismo, così come ha dichiarato alla stampa, ma agli organismi politici richiedenti. Mi domando perchè il Presidente Arena oggi dichiari il contrario. Evidentemente la ragione va ricercata altrove. Forse nell’errata convinzione che il sottoscritto possa essere espressione del governo regionale? Una visione ridotta e riduttiva del ruolo che ricopro, mi si consenta, dal momento che chiunque poteva essere indicato al mio posto.

Se la mia colpa è quella di aver rilanciato l’Istituto, e di aver organizzato con successo seminari sempre stracolmi di colleghi e partecipanti, allora questa colpa l’assumo tutta.

Se il Presidente Arena lo riterrà opportuno –  aggiunge il Presidente dell’Istituto – continui pure ad attaccarmi. Continui a concentrare le sue attenzioni in questo sterile, inutile e pretestuoso esercizio. Da parte nostra, invece, rilanciamo con forza la necessità di creare, proprio insieme all’Ordine, nuove opportunità per progettare ed elaborare idee che abbiano come fine ultimo il bene di un Istituto che da 60 anni rappresenta un’eccellenza nella formazione dei giornalisti”.

“Spiace osservare – aggiunge – l’ingeneroso accostamento dei problemi dei dipendenti, che arrivano da molto lontano, al sottoscritto. Una scelta comunicativa inopportuna e che non esito a definire “diffamatoria”. Ai 10 dipendente dell’Istituto, infatti, ho consentito dopo un anno e mezzo di aspettativa, di ritornare a lavorare stipulando una fideiussione bancaria personale di 48mila euro prima, e di 269mila euro dopo. Tutto questo, per salvare l’Istituto di Giornalismo che altrimenti sarebbe già chiuso da tempo. Mi chiedo quale presidente, prima di me, in 60 anni, si sia mai esposto con i propri beni per garantire l’attività quotidiana dell’istituto?

Mi preme far presente che il mio invito al dialogo è stato sempre rispedito al mittente. Colgo quindi l’occasione – ha concluso Roccaro nella sua nota diffusa oggi – per chiedere nuovamente al Presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti un proficuo incontro chiarificatore che metta fine alle polemiche per lavorare, finalmente, all’unisono nell’interesse della categoria dei giornalisti”.

Un chiaro invito, dunque, al Presidente dell’Ordine che, a questo punto, si spera venga accolto per mettere fine a polemiche sterili che hanno portato l’argomento sulle colonne di giornali cartacei e del web, praticamente all’ordine del giorno. (Leggi anche Live Sicilia).

A lanciare la pietra, due giorni fa, e a far nascere la questione, era stato il legale rappresentante di Alternativa sindacale che, in difesa dei 10 dipendenti a rischio licenziamento, era sceso in campo per  avanzare alcune pretese, dichiarando alcune inesattezze che il Presidente dell’Istituto ha subito smentito. Tanto per cominciare la mancata liquidazione del tfr ai dipendenti e il presunto “sperpero di denaro pubblico”. “Il CDA non a alcun obbligo di anticipare il TFR prima del licenziamento – ha spiegato ieri Roccaro in risposta all’articolo dell’altro ieri, sempre sul Giornale di Sicilia – ciò nonostante la legge prevede di anticipare fino ad un importo massimo del 70 %. Io ho già erogato, su concessione personale, il 50 % del totale e la rimanente percentuale verrà erogata non appena la Regione liquiderà il residuo del contributo per l’anno 2014, atteso da circa un anno. Inoltre ho addirittura firmato una fideiussione bancaria a mio nome al fine di pagare i contributi ai dipendenti. Spiace che questi sforzi non siano compresi e che si tenda sempre a puntare il dito. Tengo a precisare che in tutto questo il sottoscritto non ha percepito un solo centesimo di indennità, rinunciandovi per pagare i contributi ai dipendenti.  Spero che alle chiacchiere sopraggiungano soluzioni pratiche e voglia di lavorare insieme per rilanciare l’Istituto, cosa che già sta avvenendo, grazie al mio impegno e quello di qualcun altro, attraverso l’organizzazione di prestigiosi corsi di formazione che hanno visto, e vedranno, la presenza di firme importanti, da Paolo Mieli ad Enrico Mentana, tanto per citarne due. A proposito: vi invito tutti a venire!”.

Ilaria Greco

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