Picchia il padre con un bastone perchè non vuole dargli dei soldi. Emessa misura cautelare
Nel corso della giornata di ieri, mercoledì 14 giugno, a Rosolini, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Siracusa su richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Dott.ssa Margherita Brianese, traendo in arresto Iozia Concetto, classe 1975, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia.
L’uomo è ritenuto responsabile dei reati di lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti del padre.
Nello specifico, Iozia Concetto avrebbe posto in essere reiterate condotte moleste ed aggressive nei confronti del padre, minacciandolo, anche di morte, al fine di farsi consegnare delle somme imprecisate di denaro. Diversi gli episodi di violenza ricostruititi dai Carabinieri, l’ultimo dei quali verificatosi lo scorso 22 maggio: in tale occasione Iozia Concetto, dopo aver ricevuta risposta negativa dal padre all’ennesima richiesta di denaro, avrebbe iniziato a minacciarlo ed a percuoterlo. Ma nonostante ciò il padre rimaneva fermo sulla sua posizione, ribadendo il diniego alla richiesta del figlio: alla ferma risposta negativa, pertanto, Iozia Concetto avrebbe impugnato un bastone colpendolo al volto, procurandogli lesioni che, fortunatamente, sono risultate guaribili con pochi giorni di prognosi.
Non riuscendo più a gestire tale situazione che andava sempre più degenerando, temendo ormai per la propria incolumità, l’uomo ha chiesto aiuto ai Carabinieri, denunciando le vessazioni subite. I successivi accertamenti posti in essere dai militari dell’Arma sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti, riscontrando la frequenza delle condotte criminose poste in essere dall’arrestato, raccogliendo elementi tali da sostenere la misura cautelare emessa dal GIP.
Iozia Concetto, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Quello in disamina si configura come l’ennesimo episodio di violenza domestica, una situazione gravissima che Magistratura e Carabinieri sono riusciti ad affrontare grazie anche alla volontà della vittima di rivolgersi alle forze dell’ordine e di denunciare. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno drammatico che si può contrastare solo con un lavoro quotidiano condiviso e diversificato in cui assume un ruolo decisivo la fiducia verso le varie istituzioni che affrontano con professionalità e competenza lo specifico argomento.