Il PD perde pezzi. Si dimettono Sonia D’Amico e Alessandra Furnari
Non si rivedono nella politica del partito che deve tornare a parlarsi ed a progettare. Queste in sintesi le motivazioni che, a 24 ore dal voto delle regionali che ha visto una sconfitta netta dei partiti del centro sinistra in Sicilia, hanno portato a presentare le dimissioni dall’esecutivo del Partito Democratico di Alessandra Furnari e di Sonia D’Amico.
“In questi anni, ho visto e sentito cose inaccettabili, come ho visto uomini e donne, che le regole non
hanno mai nemmeno preso in considerazione ed anzi hanno disprezzato, porsi sopra un pulpito e
predicare bene, sapendo di razzolare male, tenendo pure lezioni di moralità e democrazia” queste le parole scritte da Furnari nella sua lettera di dimissioni dove dichiara espressamente di aver sostenuto il candidato Gaetano Cutrufo ed il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo “uomini liberi in cui ho creduto e credo, e non posso certo fingere di gioire per vittorie che non mi appartengono in alcun modo e contro cui, anzi, ho combattuto” sostiene la Furnari.
“La politica con la P maiuscola deve fare marcia indietro, tornare a parlarsi e a trovare
soluzioni per il futuro di questa città. Ho voglia di far politica per il bene della città, credo di
poter fornire un supporto di idee per il bene comune. Non è però possibile far politica in un Esecutivo che da troppo tempo si trascina in una lunga catena di azioni e situazioni tendenti al posizionamento personale. Tanti i motivi di disagio a fronte di un insuccesso elettorale: la scarsità di proposte politiche è
evidente, l’esecutivo è vissuto non più come un luogo di confronto in cui selezionare idee e
uomini migliori per il bene comune, ma come luogo in cui la prova muscolare fatta di voti e
tessere è l’unico dogma a cui far riferimento” queste le motivazioni espresse da Sonia D’amico.
L’esito quindi delle regionali inizia a segnare i primi colpi ed a scindere i partiti.