Parco Pantelleria: delibera sul monitoraggio del coniglio selvatico
Una strategia per tamponare la presenza incontrollata del coniglio selvatico quale minaccia al paesaggio agricolo di Pantelleria, unico nel suo genere per biodiversità e tradizione. L’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha emanato una delibera di giunta esecutiva dedicata ai progetti di valorizzazione della biodiversità agraria e controllo degli squilibri causati della fauna selvatica, prevenzione e controllo delle specie alloctone invasive.
La rapida diffusione di esemplari sull’isola può compromettere le piantagioni agricole e i vigneti, causandone anche l’estinzione, come raccontano i precedenti fatti accaduti nell’isola di Mozia, regno dei Whitaker, dove storia e tradizioni sono andati distrutti insieme a sette dei dieci ettari coltivati sull’isola. “Episodi che non vogliamo ripetere – afferma il presidente del Parco Salvatore Gabriele – il nostro Ente lavora in una prospettiva allargata e può avvalersi di prestigiosi riferimenti professionali a livello nazionale che hanno proposto soluzioni a problemi simili in altri territori, in altre aree protette, alle prese con l’invasione di scoiattoli, cinghiali, daini, mufloni, ratti o specie vegetative aggressive”. Nessun attacco violento alla specie animale ma un’attenta valutazione dell’equilibrio ambientale e degli inevitabili danni ha portato a definire un piano d’intervento con attività lecite, supportato dalle valutazioni degli esperti dell’Università di Palermo e dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che svolge funzioni di controllo e supporto al Ministero dell’Ambiente.
La delibera fà seguito agli incontri che si sono tenuti sull’isola per informare la popolazione e confrontarsi con essa, al fine di conoscere le dinamiche del territorio. Il dato di fatto è che il coniglio si nutre con grande voracità dei germogli dell’alberello pantesco, patrimonio dell’umanità, prediligendo i giovani impianti e vanificando gli sforzi degli agricoltori che intendono reimpiantare i vigneti. Sarà pertanto avviato un monitoraggio e controllo per conoscere il numero degli esemplari presenti e le zone di permanenza, che esula da qualsiasi infondata accusa di bracconaggio. “Per il Parco è un obbligo di legge agire per il mantenimento degli equilibri faunistici – dichiara il direttore Antonio Parrinello – il suo obiettivo è aiutare a “coltivare la bellezza” e non creare problemi agli agricoltori; il Parco non proibirà né consentirà nulla oltre quello che già prevedono le norme nazionali o comunitarie. La recente delibera non è altro che un mirato piano di monitoraggio ed eventuale intervento, lecito e consentito. Nulla d’inventato, né tantomeno proposte distorte che possono causare reazioni pericolose sulla catena alimentare”.
Il Parco di Pantelleria intende agire in stretto raccordo con il Comune di Pantelleria, ma soprattutto con tutta la comunità pantesca, a stabilire le Linee Guida di un progetto più ampio che porterà alla definizione del Piano del Parco e del Regolamento del Parco, secondo le norme previste sia nel decreto istitutivo. Chi sta promuovendo un’azione di protesta basata sulla divulgazione di notizie false e distorte, si mostra privo di conoscenza laddove non propone rimedi concreti al fattore rischio ma cerca di fare breccia sull’opinione pubblica, che viene solo manipolata attraverso petizioni che non hanno alcuna valenza. La possibilità già vagliata dall’Ente Parco del “lasciar fare alla natura” rappresenterebbe comunque una scelta gestionale con specifiche conseguenze che porterebbero alla perdita di numerose specie e all’aumento di negativi impatti socio-economici e sanitari.