Pantano presiede il Forum delle associazioni di Agenda 21 e candida il distretto di Noto a capitale della cultura
Noto – Il Forum delle associazioni di Agenda 21 ha apprezzato, la decisione adottata dagli 8 Comuni (Noto, Modica, Scicli, Siracusa, Catania, Caltagirone, Palazzolo Acreide, Militello Val di Catania) di presentare, per Capitale della Cultura 2020, una candidatura di distretto (che supera i campanilismi e può essere la carta vincente in quanto dà più forza alla suddetta candidatura e soprattutto perché diventa un modello per una gestione complessiva di un comprensorio).
Per dare un contributo propositivo per l’istruzione del dossier che dovrà essere presentato entro il 15 sett. 2017, il Forum delle associazioni ha presentato due documenti (proposte per il piano strategico, di governance e delle azioni concrete per sostenere la candidatura) nell’intento di far conoscere i valori del territorio da parte di realtà che operano nel contesto e che ne conoscono i punti di forza da consolidare ed i punti di debolezza da ridurre o rimuovere.
PRIMO DOCUMENTO: PROPOSTE PER IL PIANO STRATEGICO ED IL MODELLO DI GOVERNANCE
l progetto deve contenere i principi della sostenibilità economica – finanziaria, sociale ed ecologica per cui deve essere compatibile con le risorse umane, con la biodiversità che insiste nel territorio e, quindi, in armonia con gli ecosistemi ambientali (biotopi, biocenosi), le presenze antropiche, in una visione olistica e sinecologica ed in collimazione con i Piani Paesaggistici.
Ogni attività deve essere pensata e realizzata in funzione delle future generazioni e per la riduzione del riscaldamento globale.
Le azioni debbono essere non divisive, ma interattive, inclusive ed interconnesse in funzione quindi della maggiore partecipazione possibile, della correlazione, dell’ adattamento e della resilienza.
La complessità e la diversità culturale sono elementi di ricchezza. Il paesaggio, la cultura del mare, i territori montani (negli Iblei è prevista l’istituzione di un Parco Nazionale) e le eredità culturali (preesistenze archeologiche, il patrimonio storico ed etno-antropologico) sono elementi fondativi importanti del progetto.
I processi partecipativi e di comunicazione debbono essere trasparenti per una corretta informazione.
I territori hanno in comune peculiarità importanti: siti inseriti nell’ Heritage List dell’Unesco come Patrimonio Mondiale, caratteristiche bioclimatiche e geomorfologiche particolari ed inoltre specificità autoctone faunistiche e floristiche per cui diventano attrattivi anche per un audience di viaggiatori colti ed interessati.
SECONDO DOCUMENTO PRESENTATO
PROGETTI E PROGRAMMI CULTURALI del FORUM PER LA CANDIDATURA “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2020”
Favorire i processi di partecipazione democratica attraverso l’approvazione del regolamento della cura dei beni comuni da parte dei cittadini.
– Favorire l’inclusione, fruizione e sostenibilità dei progetti culturali creati dall’amministrazione, attraverso la creazione di poli bibliotecari/archivistici, etnoantropologici, espositivi, teatrali performativi nei QUARTIERI PERIFERICI della Città. Attraverso le ferrovie turistiche creare e METTERE IN RETE itinerari culturali, nei quartieri periferici delle otto Città che fanno parte della proposta di candidatura del distretto, previsti e promossi mediante specifici pacchetti turisti tematici. In tal modo oltre che consentire una più razionale organizzazione degli eventi e della loro gestione, si favorirà il rafforzamento dell’identità di alcuni prestigiosi spazi delle città, anche periferici, producendo un impatto significativo sulle dinamiche sociali nei vari contesti di appartenenza.
Utilizzo di spazi pubblici e contenitori culturali anche all’aperto per luoghi di relazioni, performance artistiche, ricerca scientifica e sperimentazione e per la tutela dell’identità culturale, da affidare alle associazione per favorire l’imprenditorialità culturale locale.
– Recupero dei quartieri popolari anche attraverso l’albergo diffuso.
Stabilire strumenti legali per le azioni di protezione del territorio (PRG, Piano per la gestione e l’utilizzo delle riserve e preriserve di Vendicari e Cava Grande del Cassibile, adeguamento alle nuove normative in particolare con i Piani Paesaggistici e con l’istituendo Parco Nazionale degli Iblei).
– Stabilire azioni di protezione del patrimonio culturale tutelandone la diversità (archivio comunale e storico, inventari e cataloghi, mappatura e registro fotografico del territorio).
– Definire azioni per la normativa e la legalità delle attività per una attrazione turistica qualificata e sostenibile della città e del territorio.
– Riqualificazione delle aree collinari anche attraverso l’istituendo Parco Nazionale degli Iblei.
– Qualificazione turistica: rete ecologica per dare al turista la possibilità di conoscere il territorio, mobilità intelligente e sostenibile, piano dei parcheggi, miglioramento dei servizi rivolti ai turisti.
– Aspetto formativo e sviluppo dell’offerta formativa: promuovere iniziative comuni ai consorzi universitari della Sicilia sud orientale.
– Censimento delle evidenze archeologiche, cura dei siti minori, risoluzioni per i siti archeologici in proprietà private. Coinvolgimento della Sovrintendenza e della Forestale per le questioni attinenti le aree archeologiche anche minori.
– Salvaguardia e tutela del paesaggio preservando lo sky-line delle nostre colline da insediamenti impattanti.
– Mappatura dei luoghi costieri.
– Mappature delle aree costituenti i Siti Natura 2000 (SIC, ZPS, Riserve), che compongono la Rete Ecologica, rappresentante gli itinerari naturalistici, ambientali, paesaggistici per conoscere e apprezzare il valore dei luoghi e le peculiarità. Lungo tali percorsi possono essere utilizzati vecchi immobili (masserie) per ristoro e servizi. Realizzazione di mappe turistiche con indicazione di tutte le offerte anche gastronomiche.
– Realizzazione di corsi di educazione ambientale nelle scuole di ogni grado di istruzione per una sensibilizzazione alla tutela del territorio e ai comportamenti responsabili. Creazione di aule e laboratori didattici per manipolare materiali vari o sperimentare forme di riuso di rifiuti da vendere ai turisti in occasione di eventi. Educazione alimentare per informare e accrescere la cultura alimentare dei prodotti tipici locali e per l’uso di prodotti a Km 0.
– Protocolli d’intesa tra albergatori, commercianti e produttori agricoli per la diffusione della cultura alimentare dei prodotti locali attraverso incontri informativi o performance ludiche e di attrazione letteraria e musicale (canti, recitazioni dialettali, danze, musiche con strumenti tradizionali, ecc.).