Pallanuoto, Barone replica all’Ortigia sulla gestione della piscina comunale
Siracusa – Infuria la polemica sulla gestione della piscina comunale da parte dell’Ortigia, a Siracusa. Dopo l’intervento del presidente della Pallanuoto Acquatic, Riccardo Barone, e la replica dell’Ortigia, Barone si difende con un altro intervento, ancora più duro del primo, mettendo in luce le contraddizioni e gli abusi della gestione. Ecco il testo del documento:
“Più il presidente del C.C.Ortigia, gestore della Cittadella, parla di regole, previste, a suo dire, dal Comune per la distribuzione degli spazi acqua, più appare chiaro che si tratta di regole a suo uso e consumo, che non trovano alcun fondamento nel bando di gara conclusosi con l’aggiudicazione al C.C.Ortigia. E’ un concetto semplice, ma il presidente Vancheri fa fatica a recepirlo. Il capitolato prestazionale, allegato al bando di gara, all’articolo 6 così recita: “La concessionaria è obbligata a facilitare l’utilizzazione degli impianti sportivi a tutti i possibili utenti senza alcuna discriminazione. La Società si obbliga a consentire l’accesso in via prioritaria alle associazioni sportive regolarmente istituite aventi sede nel Comune di Siracusa.” L’Aquatic Club Siracusa, contrariamente a quanto imprudentemente afferma il presidente Vancheri, è regolarmente costituita dal 29 agosto 2017, ha sede nel Comune di Siracusa e pertanto ha i requisiti previsti dal bando di gara. Quanto all’affiliazione alla Fin, di cui comunque l’Aquatic è in possesso, il presidente Vancheri dovrebbe sapere che essa è richiesta solo ai fini agonistici. Non è vero che la richiesta spazi da parte dell’Aquatic è stata tardiva: la conferma viene da una email del Comune che “prende atto della richiesta dell’Aquatic pervenuta in data 01/09/17”. Tornando ai criteri di concessione degli spazi, quelli elencati dal presidente Vancheri non sono previsti in nessun articolo del bando di gara e del capitolato prestazionale e perciò parla del nulla, oltre a fare un po’ di confusione, perché nella foga polemica sbaglia bando di gara e si richiama a quello del 2015/2016 nel quale detti criteri erano previsti. Ma quel bando non esiste più, è morto e sepolto. Ce n’è un altro, che parla chiaro e vorremmo sperare che se ne faccia una ragione. La verità è che il presidente Vancheri ha in testa un modello di sport diverso che quello che abbiamo noi e soprattutto diverso da quello propugnato dalla legge Renzi su Sport e periferie (su cui è basata la gara) che parla di “promozione delle attività sportive, sociali e aggregative.”
L’Aquatic, nel suo piccolo, ha messo insieme 31 ragazzi per fare sport, aggregare umanamente e socialmente e ha chiesto al gestore della Cittadella un po’ di spazio per far praticare loro attività natatoria e pallanuotistica. Avremmo sperato che da parte del C.C.Ortigia la nostra nascita venisse accolta come un arricchimento del panorama sportivo, invece è scattata la discriminazione. La verità è che il gestore questo spazio non ce lo vuole dare, nonostante da parte nostra siano stati fatti tutti i tentativi bonari possibili per ottenerlo. Dire, come fa il presidente Vancheri, che gli spazi ci sarebbero e che siamo noi a non richiederli è a dir poco surreale. L’Aquatic non avrebbe voluto dar vita ad alcuna polemica, ma a questo punto non si tirerà certo indietro. Aspettiamo che parlino il Coni e la Fin, visto che il Comune è distratto. Per ora ci fermiamo qui”.
Il Presidente
Aquatic Club Siracusa
Riccardo Barone