Palermo, Crocetta: “La democrazia è come una rosa, se si strappa un petalo la sua bellezza non è uguale”
Crocetta, proprio mentre scriviamo, sta facendo il suo lungo e importante discorso di fronte ai deputati in sala d’Ercole.
Palermo, 23 luglio 2015 – E’ la giornata del presidente Crocetta, tanto attesa. La giornata in cui si faranno i conti e si districheranno i nodi di una politica che ha fatto discutere molto in quest’ultima settimana. Prima del suo arrivo, intorno alle 12:50, ci sono stati diversi interventi.
“Siamo preoccupati per le questioni sollevate da Lucia Borsellino quando ha deciso di dimettersi per motivi etici e morali. – ha detto il Presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Salvatore Amato – Vogliamo sapere cosa ci sta dietro questa denuncia e per questo abbiamo scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: è un siciliano ed è il primo garante della legalità”.
Poco prima dell’arrivo di Crocetta è intervenuto anche il presidente della commissione Antimafia all’Ars Nello Musumeci: “Che quella intercettazione terribile esista o meno dovrà dimostrarlo l’Espresso. – ha detto – E se non c’è, siamo di fronte certamente a un fatto inquietante. Ma questo non cambia il resto. Da quanto emerge la Borsellino era circondata da personaggi equivoci. Siamo di fronte a una tragicommedia, ma la Sicilia è alla paralisi, non si apre più un cantiere. In poco più di due anni Crocetta ha fatto più danni di quanto abbiano fatto i suoi predecessori nei vent’anni precedenti”. E intanto, proprio durante queste affermazioni, arrivava in Aula la conferma ufficiale delle dimissioni di Ferrandelli. Dopo di che è intervenuto il deputato del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri: “Noi da tempo chiediamo le dimissioni di Crocetta. Le intercettazioni dell’Espresso? Quelle sono tutte da dimostrare, ma le intercettazioni, diciamo così, “vere” raccontano di un governatore che condizionava pesantemente la Sanità siciliana. E anche prima di queste intercettazioni, del resto, Crocetta aveva dimostrato di essere un incapace dal punto di vista amministrativo, una vera e propria calamità per la Sicilia”.
Il Presidente della Regione ha preso la parola intorno all’una e mezza. “Grazie al parlamento per avermi consentito di intervenire per contribuire alla ricerca della verità.- ha esordito – In questi giorni ho vissuto i momenti più terribili della mia vita. Come se avessi visto un film attraverso il quale l’attacco al presidente della Regione è stato un attacco alle istituzioni siciliane. Mi sono sentito come un lebbroso nel Medio evo, con la paura di affacciarsi alla finestra per non ricevere un insulto. Ho rischiato persino di essere scambiato come un silente complice di un attentato nei confronti di Lucia Borsellino”.
Poco fa il presidente, continuando il suo lungo discorso davanti ai deputati di Sala d’Ercole, si è anche lasciato andare in metafore floreali più volte utilizzate da lui stesso: “Mi batterò per una democrazia che non sia slogan. Le richieste di qualcuno di andare al voto è strumentale e interessata. Ed è irricevibile Non cederò agli sciacalli. La democrazia ha la forma di una rosa, e se si strappa un petalo o una spina, la bellezza della rosa non è uguale”.