CronacaPachino

Pachino: tre arresti dei Carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi comuni di sparo.

Nel corso della nottata, a Pachino, al confine con il territorio del comune di Ispica, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Noto hanno tratto in arresto, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e detenzione illegale di armi e munizioni comuni da sparo:

–          Caruso Corrado, classe 1975, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di armi e sostanze stupefacenti;

–          Caruso Maria, classe 1961, con precedenti di polizia per reati in materia di sostanze stupefacenti;

–          Rubbera Cristian, classe 1990, con precedenti di polizia per reati in materia di sostanze stupefacenti.

Insospettiti dall’insolito via vai di persone, i Carabinieri sono intervenuti procedendo a perquisizione personale e domiciliare conclusasi con esito positivo. Alla vista dei militari operanti gli arrestati hanno tentato immediatamente di liberarsi della sostanza stupefacente in loro possesso lanciandola nel giardino dell’abitazione. Prontamente recuperata, i carabinieri hanno sottoposto a sequestro complessivi 40 grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina pronta per essere suddivisa in dosi: infatti, nella cucina dell’abitazione i militari hanno rinvenuto due bilancini elettronici di precisione nonché tutto il materiale necessario per confezionare la sostanza stupefacente in dosi da vendere. Sottoposti a sequestro anche 600 euro in banconote di vario taglio ritenuti provento dell’attività di spaccio fino a quel momento posta in essere. Nel prosieguo delle operazioni di perquisizione, all’interno dell’armadio di una camera da letto, sono state rinvenute anche 50 munizioni calibro 9 nonché un fucile a canne mozze calibro 12 ed il relativo munizionamento che, da accertamenti, è risultato provento di furto. Al termine delle formalità di rito, gli arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali di Ragusa e Catania a disposizione dell’autorità Giudiziaria.

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