Oggi prima protesta nelle principali città dei pescatori siciliani a tutela del loro lavoro.
La protesta è stata organizzata dall’Upi (Unione pescatori italiani) e dall’ Apmp (Associazione pescatori marittimi professionali) con la partecipazione di Usb (Unione sindacale di base).
Gli organizzatori chiedono alla politica un maggiore rispetto per le problematiche che riguardano il settore della pesca in Italia e in Sicilia.
Le richieste dei pescatori toccano i temi più vari, dalla necessità di un miglior inquadramento dei reati ambientali con punizioni effettive, alla salvaguardia del made in Italy, passando per la rimodulazione delle “quote tonno e pesce spada”; tra i punti del documento però non mancano anche problemi strettamente pratici, come l’urgenza di rivedere il decreto “Ferrettara” che determina l’impiego e la misura delle maglie di una particolare rete, o di riconsiderare le modalità di sbarco con autorizzazione del tonno presso i porti dove ci sono le marinerie di pescatori. Il documento redatto dai pescatori menziona anche aspetti critici nei piani sulla pesca del cicerello, del rossetto e del bianchetto, oltre all’urgenza di istituire “Tavoli blu” con cui poter portare all’attenzione del governo varie istanze provenienti direttamente dai pescatori.