Oggi a Roma per ricordare Carlo Orichuia!
di Sebi Roccaro
Roma – 4 ottobre 2015. Partito alle 5 del mattino per arrivare in tempo all’aereoporto di Catania e prendere il primo aereo per la capitale. Roma, mia bella Roma, quanto ricordi lasciati alle spalle! Stamane non per visita di piacere, mi sarebbe infatti piaciuto rincontralo, ma, invece, lo saluto durante la messa, in suo ricordo, in ricordo di Carlo Orichuia, nella chiesa di Gesù. Carlo, salito in cielo lo scorso 19 agosto e qui, dopo 45 giorni mi sento di manifestare la mia vicinanza ad una persona cara, un amico, un padre che mi ha segnato la vita. Come dimenticare i suoi consigli e le sue parole, la sua perenne ironia e il suo sano sarcasmo. Un uomo d’altri tempi. Uno che al solo sentirlo parlare ti incantava. Vi voglio raccontare un piccolo episodio, per farvi capire che fortuna ho avuto a conoscere il dott. Carlo Orichuia . Si, non riuscivo a darle del tu. Sembrava come se lui non volesse, mi conosceva da quando avevo 19 anni e penso che proprio per questo, essendo come un figlio, voleva “il rispetto” di un padre. Era come un padre per me!
Ma andiamo all’episodio che volevo raccontarvi.
Era una giornata di luglio di quest’estate, non ricordo esattamente il giorno, il mio amico, Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana in visita a Roma, vi assicuro un uomo di grande spessore umano e di una sensibilità unica, mi chiede un incontro con Carlo. Si incontrano in un hotel di Roma. Ecco, vi racconto cosa accade: Carlo inizia a parlare e interloquisce con il presidente, parlano di tutto , di cultura, di politica fino ai problemi che attanagliavano la Rai in quel determinato momento. Il presidente Crocetta mi guarda, quasi estasiato da tanta grazia, si grazia e garbatezza nelle parole di Carlo. Sapete cosa mi disse il presidente alla fine dell’incontro? “Un grande uomo”! Esclama Crocetta! Lo ha stupito il presidente, con il suo incantevole modo d’essere, una persona, Crocetta, vi assicuro, che prima di dare un giudizio su chiunque cerca di conoscerlo bene. “Una bella persona”! Continuava a dirmi il presidente. Ecco, questo era Carlo! Chiunque avesse avuto modo di conoscerlo lo ricorda per la sua umanità . Che peccato averlo perso. Che peccato non poter parlare e farsi certe chiacchierate. Il suo essere autentico, genuino, senza steriotipi o “deformazioni” mentali, gli amici lo chiamavano “Carletto”!
Libero! Così era Carlo Orichuia, “Orichuia con la – ch – anzichè -cu-“.
Così rispondeva a chi provava a scrivere il suo cognome. Ne andava fiero, mi diceva che il suo cognome aveva origini greche.
Ora continuo a scrivere…ma tra qualche minuto, inizia al messa in suo ricordo. Non voglio mancare. Spero di non avervi annoiato con la mia storia, credo, però che, se anche voi avreste conosciuto Carlo Orichuia, mi dareste ragione nel dire che è andato via, una persona speciale . Dio la benedica dott. Orichuia. Il suo amico, Sebi Roccaro dalla Sicilia!