#NONUNADIMENO DA SIRACUSA PARTE L’APPELLO PER PARTECIPARE ALLA MOBILITAZIONE NAZIONALE DI SABATO 26 NOVEMBRE A ROMA
Siracusa 09.11.2016 – “Non accettiamo più che la violenza condannata a parole venga più che tollerata nei fatti. Non c’è nessuno stato d’eccezione o di emergenza: il femminicidio è solo l’estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. E’ una fenomenologia strutturale e come tale va affrontata”. Questo l’appello diffuso in tutta Italia, sottoscritto e condiviso anche dall’associazione d’iniziativa LGBT “STONEWALL” e la Rete Centri Antiviolenza di Siracusa, insieme alle associazioni del network nazionale “EDUCARE ALLE DIFFERENZE”, da parte delle organizzatrici della manifestazione nazionale che si terrà a Roma sabato 26 novembre.
Per discutere del documento programmatico e promuovere la partecipazione al corteo, l’associazione Stonewall e la R.C:A. di Siracusa indicono un’assemblea cittadina, DOMENICA 13 novembre alle ore 17,00 c/o la Sala Rossa della Rete Centri Antiviolenza di Via Brenta, 67.
“Invitiamo le cittadine e i cittadini, quanti/e lavorano nel mondo educativo e della scuola – spiegano le presidenti Tiziana Biondi (Stonewall) e Daniela La Runa (R.C.A.) – a partecipare e a promuovere la partecipazione alla manifestazione nazionale “#NONUNADIMENO”, di colleghi e colleghe, studentesse e studenti, genitori e cittadine/i.”
Di seguito parte del documento programmatico della manifestazione:
-La libertà delle donne è sempre più sotto attacco, qualsiasi scelta è continuamente giudicata e ostacolata. All’aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della società che anzi continua a colpevolizzarci.
-I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo, neanche una narrazione coerente con le vite reali delle donne. La politica ci strumentalizza senza che ci sia una concreta volontà di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubblicitarie.
–Non c’è nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle università sulle tematiche di genere è ignorata o fortemente ostacolata, solo qualche brandello accidentale di formazione è previsto per il personale socio-sanitario, le forze dell’ordine e la magistratura.
–Dai commissariati alle aule dei tribunali subiamo l’umiliazione di essere continuamente messe in discussione e di non essere credute, burocrazia e tempi d’attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci uccidono.
-Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia.
Di fronte a questo scenario tutte siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordinario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi. In più parti del paese e da diversi gruppi di donne emerge da tempo la necessità di dar vita ad un cambiamento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere per prevenirla e trovare vie d’uscita concrete.
È giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e competenze.
A Roma da alcuni mesi abbiamo iniziato a confrontarci individuando alcune macro aree – il piano legislativo, i CAV e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’IVG – sappiamo che molte altre come noi hanno avviato percorsi di discussione che stanno concretizzandosi in mobilitazioni e dibattiti pubblici.
Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa contribuire a darci i contenuti e le parole d’ordine per costruire una grande manifestazione nazionale il 26 novembre prossimo.
Proponiamo anche che dopo la manifestazione del 26 novembre, la giornata del 27 novembre sia dedicata all’approfondimento e alla definizione di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza.
Queste date quindi non sono l’obiettivo ma l’inizio di un percorso da fare tutte assieme”.
Per costruire insieme percorsi di lotta e di libertà, siete Tutte invitate! #Nonunadimeno”