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Il Nero d’Avola ad Agrigento in un evento internazionale dedicato al vigneto autoctono siciliano

Un evento internazionale dedicato al vigneto autoctono per eccellenza dell’isola, il Nero d’Avola che approda ad Agrigento grazie all’evento di Carmelo Sgandurra, Master Sommelier ed autore della Guida del Nero d’Avola. Obiettivo della cinque giorni, che si svolgeranno dal 11 al 14 maggio, quella di rilanciare, affermare, apprezzare le produzioni del rinomato vitigno autoctono siciliano.

Reputo il Nero d’Avola il petrolio siciliano- afferma Carmelo Sgandurra-. Tutto nacque qualche anno fa quando, visitando tante aziende per la nascita della guida dedicata al Nero d’Avola, mi resi conto che in tutto il mondo il vitigno era sinonimo di Sicilia. Dopo la pubblicazione della guida e le oltre 60 masterclass tenute in giro per il mondo, ognuno dei partecipanti mi chiedeva la possibilità di visitare i luoghi in cui nascevano questi vini. L’idea di organizzare delle giornate di approfondimento – prosegue Sgandurra- maturò poi con i vari produttori incontrati, desiderosi di valorizzare il vitigno, il territorio ed il vino. Ed eccoci a meno di un mese dall’evento che si terrà presso lo Spazio Temenos e vedrà la partecipazione di 20 aziende, un seminario con i maggiori rappresentati dell’enologia isolana ed italiana. Riporteremo così al centro del dibattito il Nero d’Avola, per far sì che si torni a parlare di esso con uno spirito nuovo, con la consapevolezza di ciò che rappresenta: vera risorsa economica e culturale della nostra isola. Protagoniste indiscusse saranno le aziende vitivinicole, sia durante la giornata dell’11 maggio, sia nei giorni successivi con le visite guidate e gli eventi che si svolgeranno all’interno delle loro cantine. Insieme al Nero d’Avola e alle sue aziende più rappresentative, la Sicilia tutta sarà al centro dei riflettori di giornalisti di settore e buyer nazionali ed internazionali. In particolare Agrigento, con la suggestiva valle dei templi, luogo in cui è tangibile il segno lasciato dai Greci, a cui molto dobbiamo per l’enorme tesoro culturale ed agronomico trasmessoci. Un’Agrigento vitivinicola che riscopriremo insieme -conclude l’ideatore della manifestazione-, ammirando i templi e le vigne storiche in esse custodite”.

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