Lentini, sopralluogo dell’On. Cafeo dopo il forte maltempo: “danni incalcolabili, ma la vera sfida resta quella della prevenzione e manutenzione del territorio”
“Nella giornata di ieri, lunedì 22 ottobre, mi sono recato nelle zone di Lentini maggiormente colpite dagli eventi atmosferici verificatesi lo scorso venerdì per effettuare un sopralluogo, accompagnato dal sindaco Bosco e da alcuni agrumicoltori della zona”.
A darne notizia è l’On. Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.
“Quanto visto in prima persona, sebbene già preparato dalle immagini diffuse dai mezzi di comunicazione e nonostante fossero trascorsi oltre tre giorni, mi ha lasciato davvero preoccupato – continua l’On. Cafeo – perché la devastazione e la furia della natura si è abbattuta con forza in quel territorio, provocando danni davvero incalcolabili sia alle infrastrutture pubbliche sia ai privati, lasciando in certi casi in ginocchio i già vessati imprenditori agrumicoli”.
“Tuttavia, nonostante l’eccezionale portata della pioggia caduta – spiega ancora l’On. Cafeo – è evidente che gran parte dei danni si sarebbero potuti evitare semplicemente attuando la normale manutenzione del territorio, avendo cura degli alvei per evitare accumuli di sfalci e detriti facilmente trasportabili dalla forza dell’acqua e degli argini per aumentare la portata di fiumi e torrenti. Una serie di interventi che da tempo dovevano essere programmati, non soltanto a Lentini ma in buona parte della Sicilia, mai realmente avviati e sulle cui risorse non si comprende come si possa risparmiare, alla luce di quanto ormai, con cadenza regolare, accade all’inizio delle stagioni più piovose”.
“Non serve essere dei tecnici o degli indovini per prevenire cosa potrà succedere alla prossima pioggia – continua l’On. Cafeo – visto che praticamente tutti i ponti di attraversamento di fiumi e canali sono ostruiti dai già citati detriti e che gli argini si trovano in una situazione quanto meno precaria; l’intervento straordinario in emergenza però, come è lo strumento dello “stato di calamità”, sebbene necessario in questo caso, non può diventare il metodo ordinario per affrontare il problema del dissesto idrogeologico in Sicilia.
Al contrario – conclude l’On. Cafeo – è indispensabile pianificare per tempo, destinando le risorse necessarie, un piano di manutenzione regolare del territorio, in modo da limitare i danni da maltempo, certamente non annullabili ma sicuramente prevedibili e in questo modo almeno circoscrivibili”.