Le periferie discriminate: Evoluzione Civica denuncia l’indifferenza dell’amministrazione Garozzo
Il vicepresidente del movimento, Rosalba Cicero: “Sterpaglie che alimentano incendi, carenza di cassonetti per l’immondizia, verde pubblico inesistente, assenza di servizi”. Le proposte: progettazione e accesso ai fondi europei; coinvolgimento dei cittadini tramite i lavori socialmente utili; detassazione delle zone interessate dai disservizi”
Siracusa, 29 aprile 2016 – Creare una cabina di regia per la progettazione e l’accesso ai fondi euorpei per la riqualificazione delle periferie; affidare ai cittadini, tramite la formula dei lavori socialmente utili, la gestione del verde pubblico e la cura del quartiere. Queste sono alcune delle proposte di Evoluzione Civica per ridare dignità alle zone periferiche di Siracusa che – secondo il movimento – dovrebbero diventare zone franche rispetto alla pesante tassazione, almeno fino a quando alcuni servizi essenziali non cominceranno a funzionare come nel resto della città.
“La necessità di interventi nelle aree più marginali della nostra città – ha dichiarato durante la conferenza stampa di questa mattina a vicepresidente di Evoluzione Civica, Rosalba Cicero – è stata complicata negli ultimi anni dalla crisi economica, con ricadute pesantissime in termini di emergenza abitativa e sul fronte della mobilità, ma anche da una grande responsabilità da parte di chi ha amministrato e amministra senza criterio. Per questo i tessuti più periferici della città sono vittime di diffusi processi di degrado tanto da generare una vera e propria emergenza sociale.
“L’obiettivo principale di una amministrazione – continua – dovrebbe puntare ad individuare il modo migliore per innescare processi virtuosi di risanamento civile e sociale, partendo da una piena volontà di pianificare un nuovo concetto di città che deve, necessariamente, sopratutto, comprendere le cosiddette ” periferie”. Erroneamente si è soliti definire “periferia” la parte marginale, esterna dal contesto urbano. Invece ormai la periferia è diventata la parte della città in cui vive la gran maggioranza delle persone.
Brutta, fatta male quanto si vuole, è proprio su questa porzione considerata marginale della nostra area urbana che bisogna intervenire con più forza se vogliamo veramente cambiare la qualità dei rapporti sociali e umani della città. Già, perchè all’interno della periferia , spesso si dimentica che vi abitano uomini, donne, bambini, disabili, anziani, italiani e stranieri. Ognuno con le proprie vite cariche di problematiche varie a partire dalla disoccupazione, dall’evasione scolastica, da mancanza di prevenzione e cure sanitarie, da fenomeni di microcriminalità, da fattori di pura emarginazione sociale e quant’altro.
Quello che si vuole evidenziale è l’indifferenza dell’Amministrazione rispetto a queste zone ad alta densità di popolazione, quasi fosse naturale dover sopportare questa disparità di trattamento rispetto al centro città.
Il primo esempio lampante riguarda la Mazzarona, parte consistente del quartiere Grottasanta dove l’edilizia popolare è da sempre lasciata in uno stato di totale disfacimento e la netta sensazione è quella di un quartiere lasciato nel degrado socio-ambientale con le siepi-spartitraffico incolte che impediscono la visuale e gli spazi che dovrebbero essere destinate al verde pubblico ricoperti di sterpaglie e privi della dovuta manutenzione che causano incendi frequenti; un quartiere dove è naturale l’assenza di cassonnetti della spazzatura e con le rotonde del tutto dissimili a quelle create e curate in altre zone della città.
Lo stesso dicasi per le zone di via italia 103, per il villaggio Miano i cui abitanti ancora attendono il rifacimento del manto stradale che in inverno, a causa delle piogge, provoca seri allagamenti impedendo alle persone di uscire dalle proprie abitazioni e dove in alcune strade l’assenza dei netturbini viene giustificata dalla frase “la zona non è servita” mentre le tasse vengono pretese; e ancora per le aree della Pizzuta, per gli ingressi a nord e sud della città che non danno l’immagine che questa città, storica, piena d’arte, patrimonio dell’Unesco merita di avere. Insomma, il quartiere discrimina chi vi abita”.
“Tra i dieci impegni presi da Garozzo in campagna elettorale – ha aggiunto il segretario politico Gaetano Penna – c’era un punto dedicato alla riqualificazione urbana della Borgara Santa Lucia e di Mazzarrona e l’organizzazione di eventi culturali anche in questi quartieri. Alla luce della situazione attuale, direi che anche in questo caso siamo davanti ad un’altra mancata promessa. E dire che i risultati elettorali delle ultime comunali hanno evidenziato che Mazzarrona e Pizzuta sono stati determinanti per l’elezione dell’attuale Sindaco.
Analizzando la documentazione fotografica presentata oggi e i dati oggettivi che sono sotto gli occhi di tutti, non ho alcuna remora nell’affermare che coloro i quali amministrano Siracusa, considerano Ortigia un quartiere di serie A, la zona di Corso Gelone, viale Teocrito, parte della Borgata e di Acradina un quartiere di serie B e Mazzarrona, Pizzuta, Villaggio Miano e Grittasanta un quartiere di serie C.
Ci chiediamo, infine, – ha concluso Penna – quali sono i motivi che impongono il malcostume di organizzare qualsiasi evento solo in Ortigia, marginalizzando culturalmente, oltre che socialmente, le popolose periferie della città”.
Ilaria Greco