L’Ars vuole salvare la fornace di Scicli
L’Ars vuole salvare la fornace di Scicli
“Fare presto e bene”.
E’ questo l’obiettivo del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Il Presidente ha ribadito questa mattina al termine della riunione convocata per mettere in sicurezza e salvare la Fornace Penna, nel territorio di Scicli.
L’antico stabilimento di contrada Pisciotto, versa in condizioni precarie e le ondate di maltempo che interessano la Sicilia rischiano di danneggiarlo irreparabilmente.
Per questo il Governatore ha voluto incontrare a Palazzo Orleans una delegazione del Comune di Scicli.
A guidatre la delegazione il sindaco Enzo Giannone, insieme al soprintendente ai Beni culturali di Ragusa Giorgio Battaglia.
Presenti anche i deputati regionali Orazio Ragusa, presidente della Commissione Attività produttive, e Stefania Campo.
L’Ars vuole salvare la fornace di Scicli
Inoltre nel corso dell’incontro tecnico si è convenuto sulla necessità, condivisa da tutti, di intervenire con celerità per evitare ulteriori danni alla struttura.
Inoltre il sindaco di Scicli ha suggerito il percorso della compravendita per consentire alla Regione Siciliana di acquisire il bene dalla proprietà privata,
ma la moltitudine dei proprietari orientano il governo regionale verso la procedura espropriativa per fare presto e salvare il salvabile.
“La Fornace Penna è un monumento,noto ormai nel mondo, che ricade su di un’area che conserva molteplici testimonianze storiche e archeologiche.
Salvarlo dal degrado e valorizzarlo è un dovere. Stiamo valutando tutte le ipotesi che ci possano consentire di avere la titolarità dell’area e intervenire sul manufatto.
La Fornace è un bene prezioso e può diventare un centro culturale e sociale di attrazione ”.
ha detto il Presidente Nello Musumeci.
Il governatore ha affidato alla Soprintendenza il compito di redigere entro una settimana una compiuta relazione.
Inoltre la relazione sarà trasmessa all’ufficio legale regionale per valutare le procedure da avviare”.
La Fornace Penna fu costruita sul mare di Punta Pisciotto tra il 1909 e il 1912