La Fondazione Val di Noto nel progetto interregionale contro la povertà educativa minorile Movi-Menti: dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, un progetto per una nuova ‘cultura dell’infanzia’
Valle d’Aosta, Piemonte (Canavese), Liguria (Tigullio), Campania (Salernitano) e Sicilia (Val di Noto): una rete di 50 partner territoriali uniti contro la povertà educativa – Insieme è possibile! Un progetto selezionato dall’Impresa sociale ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il progetto Movi-Menti è stato selezionato da ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – bando “Nuove Generazioni” rivolto a minori nella fascia di età 5-14 anni. La particolarità del progetto sta innanzitutto nel fatto che nasce dal basso e dalla stretta collaborazione tra Fondazioni di comunità, cooperative sociali e consorzi di cooperative di riferimento dei rispettivi territori. Movi-Menti coinvolge territori marginali, lontani dai grandi centri urbani dove tendono a concentrarsi le capacità progettuali e di conseguenza le risorse. L’obiettivo generale è mettere in condizione i minori, in particolare quelli in situazione di svantaggio socio-economico, di fare esperienze educative attivanti e motivanti, migliorando le loro capacità cognitive e relazionali con conseguente impatto positivo sull’esperienza scolastica e diminuzione del rischio di abbandono e devianza. La comunità educante sviluppa una “cultura dell’infanzia” con la partecipazione di scuola, servizi, famiglie, terzo settore, cittadini.
In Sicilia è stata individuata la Fondazione di Comunità Val di Noto come referente. Opererà con la società cooperativa sociale L’Arca, il Comune di Modica, l’Istituto comprensivo ‘Elio Vittorini’, il circolo didattico ‘Piano Gesù’, la società cooperativa Codici e Cinemovel Fonudation.
La proposta progettuale, frutto di un lavoro collegiale, prevede attività laboratoriali e scambi tra regioni ed è stata incentrata sul problem solving collaborativo e sull’apprendimento cooperativo. Saranno promosse, iniziative integrate e innovative in ambito scientifico, artistico e sportivo, dentro e fuori la scuola, in orario scolastico ed extra-scolastico, per una presa in carico globale del minore, mettendo a valore le risorse dei territori. Sono previsti anche campi solari residenziali, per far vivere ai bambini e ai ragazzi esperienze di vita in comunità. E ancora, attraverso la metodologia del collaborative problem solving, saranno proposti laboratori didattico-scientifico-artistici dedicati a bambini tra 5 e 14 anni presso le scuole partner (in orari scolastico ed extrascolastico) e presso altri contesti educativi (biblioteche, ludoteche, sedi associazioni, comunità per minori) al fine di promuovere raccordo con la comunità. Laboratori sportivi per favorire lo sviluppo dello spirito di squadra e di collaborazione, per creare senso di appartenenza, per consolidare un’immagine positiva del sé, per favorire stili di vita più sani da un punto di vista sia fisico che emotivo. Spazio anche alla creatività, con attività di video-making e animazione intorno a temi legati a scienza e tecnologia. Previsti anche Scambi interregionali di una settimana per offrire occasioni di crescita personale e arricchimento culturale, per scoprire nuovi orizzonti e mettersi alla prova.
Il segretario generale della Fondazione Val di Noto, Graziano Assenza, commenta: «Intrecciare esperienze educative e civiche concrete e replicabili dentro un disegno di insieme per costruire effettive comunità educanti capaci di far ripartire le città e il Sud dai bambini come una sorta di “ascensore” che impegna a trovare piani sempre più alti di relazioni e di cittadinanza: questa la principale sfida di Movi-Menti che vuole amalgamare attività scolastiche ed extrascolastiche in cui si intreccino vocazioni personali e del territorio, cittadinanza attiva, formazione permanente, racconto civico. È una reale possibilità di costruire e accrescere il capitale sociale, generando percorsi di cura complessiva delle persone, dei bambini e dei ragazzi (con priorità assoluta ai più vulnerabili). L’approccio sistemico aiuterà il coinvolgimento di scuola, famiglie, agenzie educative e operatori sociali, in una logica di rinnovamento del welfare comunitario e generativo».