Infioratori da tutto il mondo realizzano due tappeti in occasione del Giubileo al Vaticano. Presente anche Noto
Tanta emozione e profondi motivi di gioia per il mondo dell’Alfombrismo che, con la Commissione Internazionale, Presieduta da Vicenta Pallares I Castello, e rappresentata da infioratori provenienti da ogni parte del Mondo, ha partecipato due settimane fa al Giubileo della Misericordia. Due giorni molto intensi che hanno avuto l’apice nel momento dell’Udienza Giubilare del Santo Padre in Piazza San Pietro, ed in quello della realizzazione dei due tappeti con tecnica mista: una ai piedi dell’Altare Maggiore all’interno della Basilica e l’altra all’esterno nella scalinata nel “ventaglio” di Piazza San Pietro davanti alla pensilina del Papa.
Una profonda commozione per tutti coloro i quali per la prima volta nella storia della Basilica di San Pietro hanno fatto un’opera di arte effimera al suo interno, e precisamente si è trattato di una rielaborazione floreale della Madonna di Roberto Ferruzzi, vincitrice della biennale di Venezia del 1897 con fiori freschi e materiali naturali.
Il tappeto floreale del “ventaglio ” realizzato in piazza San Pietro ha rappresentato i loghi ufficiali del Giubileo della Misericordia: “Misericordiosi come il Padre” fatto da Padre Marko I. Rupnik e “Madre di Misericordia” di Giovanni Stissi, siciliano di Biancavilla, e lo stemma dell’Associazione Internazionale delle Arti Effimere. Il bozzetto scelto è stato quello dell’artista siciliana Valentina Mammana, e nell’occasione presente anche l’infioratrice, sempre di Noto, Marinella Cassarino. Utilizzati fiori freschi interi, petali di fiori, materiali naturali e segature, che contraddistinguono le infiorate delle differenti Associazioni che hanno lavorato fianco a fianco in Vaticano.
In tutto 50 alfombristas hanno lavorato per 4 ore in quella all’interno della Basilica e 5 ore in quella esterna, perfettamente organizzati nei lavori di preparazione dei materiali e nella collaborazione delle opere floreali, che sono state ultimate in totale armonia condividendo gli spazi e rispettando fedelmente il disegno preparatorio originale. “Questa è senza dubbio un’esperienza unica in quanto alfombristas di differenti nazionalità con differenti tecniche hanno lavorato in una Alfombra comune – commenta la Presidente Vicenta Pallares- realizzando un’autentica opera d’arte che rappresenta un vivo riflesso dei valori dell’Alfombra: la capacità di adeguamento, la generosità condivisa per arrivare al miglior risultato, la responsabilità che ci unisce in un progetto di questa grandezza, fanno all’Alfombra l’espressione massima dei nostri sentimenti. Le nostre Alfombras hanno un’anima, perché sono realizzate da Alfombristas che posano i fiori con le mani e con il cuore – e conclude-. La Commissione Internazionale degli Alfombristas di Arte Effimera con queste attività, rispetta gli obiettivi di garantire la trasmissione di questi valori, la visibilità dell’arte effimera ed il riconoscimento degli alfombristas a livello mondiale, lavorando come sempre per il bene comune. Durante la cena comune sono stati ricordati tutti gli alfombristas che non hanno potuto essere presenti all’evento e tutte le persone che hanno subito la disgrazia del terremoto dedicando a loro il nostro impegno nella realizzazione di queste opere. Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento alla Santa Sede, che grazie alle attenzioni ricevute da tutto il personale, ha permesso di organizzare in maniera puntuale tutti i momenti che ci hanno visti impegnati. Ringraziamo tutti i colleghi che hanno partecipato a questo evento perché senza questo spirito di condivisione non sarebbe stato possibile realizzare queste opere dal grande significato artistico-culturale”.
La vera identità dell’Associazione Internazionale, dunque, ancora una volta affermata ed al centro di ogni impegno e sforzo profuso da ogni singolo componente che ha visto protagonista anche la Sicilia e Noto grazie alla presenza dell’artista e infioratrice Valentina Mammana, nel ruolo, anche, di Vice Segretario dell’Associazione Internazionale delle Arti Effimere.
“Un’esperienza indimenticabile – ci dice al suo rientro dalla Capitale- dopo 16 anni dall’ultimo Giubileo a Roma in cui non fui presente, nonostante la partecipazione della mia Città e dei suoi artististi, incontrare il Papa, realizzare un’opera in arte effimera in un sito come il Vaticano, avere il proprio disegno scelto e soprattutto lavorare fianco a fianco con infioratori provenienti da tutto il mondo è stato semplicemente bellissimo. Per la prima volta insieme si è lavorato ad un’unica opera traendo il meglio dalle singole peculiarità e tradizioni, ed anche se si comunicava con difficoltà per via delle differenze linguistiche, alla fine la passione, l’intento e l’arte comune ci hanno reso un gruppo capace di dialogare benissimo e realizzare un’opera “sperimentale” molto bella”.
Mai tante tecniche, infatti, hanno trovato spazio in un unico “tappeto”, ma la resa è stata davvero significativa. Per Valentina Mammana, come detto, autrice del bozzetto esterno ( dimensioni 7 metri per 5 metri), c’è stata anche una soddisfazione ulteriore. La Commissione ha fatto dono al Pontefice di due opere, una di queste è dell’artista netina, dal titolo “Love, Amor, Amore”: “Quando l’ho realizzato, un cuore rosso con la scritta amore in italiano, spagnolo ed inglese, pensavo all’amore universale, ad un cuore che potesse contenerlo. Sapere che adesso lo ha il Papa, e che, soprattutto rappresenta tutti noi alfombristi mi rende fiera ed orgogliosa”.
12 e 13 novembre 2016 sicuramente date mai più cancellabili dalle memorie e dai cuori di chi al Vaticano ha partecipato a questo grandissimo evento, impossibile da definire solo sotto la definizione di religioso, perché è stato di più, molto di più.