|Inchiesta esclusiva Canale 8 news | Che fine ha fatto Ivan Baio?
Di Ilaria Greco
Continuano le ricerche di Ivan Baio, scomparso da Siracusa da sei giorni circa. L’uomo è balzato agli onori della cronaca a causa delle sue lotte portate avanti per difendere i propri diritti all’interno dell’azienda in cui lavorava. Impossibile non ricordarlo sulla torretta del pontile dell’Isab in viale Santa Panagia, in quella fredda mattinata del novembre 2014. “Ho tre figli, la mia vita è finita. Voglio parlare con i russi perché sono mobbizzato da 9 mesi, chiuso in una stanza, demansionato”. Così gridava Ivan Baio. Un uomo disperato, un padre di famiglia vittima della crisi di questi tempi. Uno dei tanti, purtroppo. A niente è servito, evidentemente, il suo grido di disperazione, così come poco ha giovato l’altra azione di protesta che lo ha visto incatenato all’entrata degli stabilimenti per protestare contro atteggiamenti, a suo dire, di mobbing. Pare che l’uomo avesse avuto, di recente, un diverbio con un collega. Poi un giorno, apparentemente uno come tanti, l’operaio era andato a timbrare l’entrata, ma non è più tornato a casa. Subito la moglie e i parenti hanno lanciato l’allarme e avvisato le forze dell’ordine. “Alla notizia di esser stato sospeso è stata chiamata la Polizia, per accettare e firmare il provvedimento”, racconta la madre sul suo profilo Facebook. Ma cosa gli è accaduto? Che fine ha fatto Ivan baio? Nel tentativo di capirne di più abbiamo sentito un suo amico, che gli è stato vicino durante le sue battaglie, e ciò che ci ha raccontato ci ha lasciati perplessi. L’uomo, di cui ovviamente manteniamo l’anonimato, ci ha raccontato come ultimamente vivesse una situazione di forte insofferenza e disagio all’interno dell’azienda. “Lo prendevano per pazzo – ci racconta – lo avevano ricoverato e gli avevano diagnosticato un disturbo psichico, cosa non confermata da altre diagnosi. Ma come si fa a diagnosticare un disturbo psichiatrico su un uomo che accusava in quel momento un dolore al cuore?”, continua, con una certa rabbia. Ultimamente, sempre da quanto ci è stato raccontato (ma è tutto ovviamente da dimostrare) l’azienda aveva messo in malattia lo stesso Baio, senza espressa richiesta dello stesso e senza che questi riuscisse a capirne il motivo; sempre da quello che ci raccontano lo stipendio di Ivan Baio sarebbe stato dimezzato e il suo lavoro ridotto a poche ore. Insomma da tutto ciò si potrebbe ipotizzare che Ivan Baio sia scomparso volontariamente, e abbia deciso di far perdere le sue tracce, in seguito ad una situazione pesante che si era venuta a creare in azienda. Pare che l’uomo già da un po’ di tempo avvertisse disagio e forse anche depressione. “Ma perché chiedete a me notizie su Ivan? – ci dice il nostro intervistato – dovevate chiedere a lui stesso quando ancora era qui con noi, lui vi avrebbe potuto parlare della situazione frustrante che viveva, e avrebbe potuto dare notizie più dettagliate… Ma dov’erano i giornali e le tv private quando lui protestava? Dov’eravate quando lui chiedeva aiuto e attenzioni? Forse tutto questo si poteva evitare, non crede”?. Rimango impassibile. È vero, forse abbiamo fallito nella nostra missione, forse il caso Baio è stato sottovalutato e non ha avuto le attenzioni che meritava. Attendiamo adesso fiduciosi e speriamo di ricevere notizie quanto prima, possibilmente positive. Vi terremo aggiornati su ulteriori risvolti della vicenda.