Imprenditori agricoli denunciati per caporalato e lavoro in nero. Sospesa anche un’attività
Controlli sul territorio per prevenire lo sfruttamento dei lavoratori soprattutto nel settore agricolo.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, unitamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro d’intesa del Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa e di Personale della locale ASP, per assicurare il rispetto delle norme vigenti a tutela dei lavoratori del settore agricolo e, più nello specifico, contrastare il fenomeno del caporalato.
In quattro aziende agricole è stato constatato che nei capannoni adibiti al confezionamento delle merci destinate alla vendita erano presenti telecamere atte a sorvegliare l’operato dei dipendenti, pertanto i titolari sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per violazione dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori che, appunto, vieta l’adozione di tali sistemi di controllo dei dipendenti.
Sono complessivamente 11 i lavoratori occupati in nero e, in particolare, per una azienda agricola è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale per avere occupato in nero oltre il 20% del personale in forza.
Inoltre, i titolari di tre delle aziende ispezionate, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per violazioni alle norme sulla sicurezza. In due casi, i dipendenti non sono stati sottoposti a visita medica e non hanno ricevuto i dispositivi individuali di protezione (scarpe antinfortunistiche, guanti e mascherine protettive); nel terzo caso, i dipendenti utilizzavano macchine e strumenti agricoli non conformi alle norme del citato Testo Unico sulla Sicurezza.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a circa 50 mila euro, mentre le ammende comminate ammontano a quasi 10 mila euro.
Dall’inizio dell’anno sono stati eseguiti 10 accessi ispettivi in altrettante aziende agricole e controllate 148 posizioni lavorative. Circa un quarto di esse sono risultate posizioni irregolari sotto il profilo della durata dei turni di lavoro, che eccederebbe le 40 ore settimanali contrattualmente previste.