I Forconi chiedono un tavolo in prefettura sulla Ragusa Latte e chiamano in causa la Procura
Ragusa (04/01/2017) – Ancora un intervento del Movimento dei Forconi sul caso “Ragusa Latte”, la cui insolvenza ha messo in ginocchio decine di allevatori del Sud Est della Sicilia. Scrive il coordinatore del movimento, Mariano Ferro, chiarendo che il concordato con i creditori è al 30% dei debiti, una quota già molto difficile da pagare. Per questo è stato chiesto un tavolo di mediazione in prefettura e l’intervento della Procura della Repubblica, alla quale I Forconi chiedono di essere ascoltati. Stesso passaggio è stato fatto con la Commissione Regionale Antimafia.
Questo il testo dell’intervento di Mariano Ferro:
“Alcuni organi di stampa hanno divulgato ieri erroneamente che per la nuova ed ultima proposta di concordato riguardante la vertenza “Ragusa Latte” la liquidazione fosse nella misura pari al 48%. Abbiamo già inviato alla stampa copia della proposta che dovrebbe essere votata dai creditori in tribunale giorno 12 Gennaio, salvo eventuali proroghe, che recita chiaramente di un accordo al 30%. La domanda che comunque corre tra gli allevatori è : da quali fantasiosi attivi di bilancio dovrebbe monetizzarsi anche solo il 30% proposto ? E’ questo ed altri motivi, oltre al resto delle operazioni bizzarre, che ci ha indotto a chiedere subito un tavolo in Prefettura per informare sua Eccellenza il Prefetto degli accadimenti, è per questo che abbiamo già chiesto agli inquirenti di essere ascoltati dalla Procura della Repubblica, è per questo che abbiamo chiesto un incontro alla Commissione regionale Antimafia ed è questo che ci spinge, per non farci mancare nulla, ad investire della vicenda l’Ufficio Nazionale dell’Anticorruzione, per non parlare infine dell’organismo di revisione bilanci della Regione Siciliana a cui sono soggette le Cooperative.
Ci è stato consigliato ieri di fare tutti i percorsi democratici ed istituzionali invitandoci a desistere dall’occupazione della Cooperativa e noi abbiamo accolto l’invito, ma di certo non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la guardia su una situazione assolutamente inaccettabile che vede da una parte cestinate i crediti reali di 160 aziende zootecniche e dall’altra una struttura che col classico gioco delle tre carte continua regolarmente la sua attività. All’ex Presidente Schembari che ci accusa di avere arrecato alla Cooperativa un milione di euro di danni durante lo sciopero del 2012, tesi tra l’altro assolutamente smentita dagli stessi allevatori, rispondiamo che siamo pronti ad accollarci un mutuo per quel milione di euro se riuscirà a spiegarci dettagliatamente che fine hanno fatto gli altri quattordici milioni evaporati durante la sua decennale gestione. Amarezza, rabbia e una immensa voglia di chiarezza e di giustizia che pur nella paura di tanti che aleggia di possibili incompatibilità ambientali, si affida totalmente alla professionalità degli organi inquirenti e della magistratura”.
Mariano Ferro – I Forconi