Finanziamenti impiantistica sportiva: la replica di Bandiera all’assessora Cavarra
Noto, con rammarico, che l’assessore Cavarra abbia deciso di scaricare sul personale comunale alle sue dipendenze, che a suo dire avrebbero confezionato “progetti non idonei”, la responsabilità sul mancato finanziamento all’impiantistica sportiva siracusana, così come mi spiace che l’assessore non abbia voluto replicare, probabilmente per mancanza di argomentazioni, alle mie rimostranze sul tema della privatizzazione degli impianti sportivi comunali, in barba agli annunci programmatici dell’amministrazione che rappresenta.
All’assessore Cavarra, vorrei chiedere quante volte si sia recata a Palermo per interfacciarsi con i funzionari che hanno valutato i progetti in questione o perché non abbia ritenuto opportuno sottoporre all’attenzione della deputazione regionale siracusana tale questione che, viste le difficoltà economiche in cui versa l’ente, doveva rappresentare una priorità.
Per la mia breve esperienza in regione, posso rassicurare l’assessore che anche nell’epoca della famigerata “rivoluzione crocettiana”, che certamente non sarà ricordata come un’epoca di buona politica o di svolta della regione, un risultato positivo, tante volte, lo si ottiene anche attraverso un’adeguata interlocuzione con gli uffici regionali preposti che consente, non di richiedere privilegi o scorciatoie, ma di mettere adeguatamente in risalto la bontà delle idee progettuali, degli elaborati, nonchè le legittime esigenze dei territori, specie di quelli capoluogo di provincia e di particolare valenza, come il nostro, nei quali spesse volte si celebrano iniziative sportive di respiro provinciale, regionale ma anche nazionale ed internazionale. Tutte questioni, queste ultime, che fredde schede progettuali non sono in grado di rappresentare, anche se elaborate da personale capace, che negli anni si è distinto per buoni risultati in termini di captazione di finanziamenti, come nel caso del finanziamento della pista ciclabile di Siracusa, per fare un esempio.
Se, come a questo punto temo è accaduto, che l’assessore è stata distratta dall’iter di privatizzazione degli impianti sportivi che ha condotto in questi mesi o occupata da altro e non si è fatta carico di seguire o far seguire a Palermo l’iter istruttorio della procedura di valutazione, comprendo meglio di chi sono le responsabilità sulla clamorosa esclusione di un comune dall’importante tradizione sportiva come Siracusa che, perdendo finanziamenti regionali, tartassa i cittadini con tasse e tariffe tra le più esose d’Italia e con ulteriori tasse occulte rappresentate, in questo caso, dai costi che cittadini e famiglie sostengono per la pratica sportiva in strutture private o privatizzate dal comune.
La vicenda è molto spiacevole, in termini di mancata opportunità per la città dal punto di vista economico e sociale e il dato finale purtroppo resta uno ed è incontrovertibile. Tanti comuni, anche a noi vicini, ottengono finanziamenti anche milionari.
La città di Siracusa ed il suo assessore dà il tutto in mano ai privati e resta a guardare.