Fermato il marito della donna uccisa a Ragusa
È stato fermato venerdì scorso Giuseppe Panascia , 74 anni, per l’omicidio volontario della moglie Maria Zarba. La donna, 66 anni, era stata trovata dal nipote con il cranio fracassato nella sua casa nel centro di Ragusa mercoledì 10 ottobre scorso.
Giuseppe Panascia, ex tecnico di un istituto superiore, avrebbe colpito violentemente più volte la donna con un oggetto contundente particolarmente duro, procurandole anche un esteso trauma cranico. Il nipote e i quattro figli della coppia erano a conoscenza dei rapporti burrascosi tra i due. Tema principale delle lite la loro separazione, che lui non aveva accettato, e le lamentele della donna perché lui non le avrebbe versato i soldi dovuti.
La squadra mobile ha escluso subito la tesi della rapina puntando su eventuali rancori personali. Panascia ha negato ogni addebito sostenendo la sua totale estraneità nell’omicidio, ma, dopo diversi sopralluoghi e dopo due lunghi interrogatori, il sostituto procuratore Giulia Bisello, procede al fermo per omicidio volontario. Un’impulso alle indagini sarebbe venuto anche dalla visione dei filmati delle registrazioni delle telecamere di sicurezza della zona.
«La Polizia di Stato di Ragusa ha raccolto in tempi brevissimi gravi indizi di colpevolezza che hanno permesso al pubblico ministero di disporre il fermo dell’indagato – dice il vice questore aggiunto e dirigente della Mobile di Ragusa, Antonino Ciavola – Il risultato investigativo è frutto anche dell’aiuto fornito dai familiari della vittima che hanno offerto una totale collaborazione per l’accertamento dei fatti nonostante l’immenso dolore»