EXPO 2015, CLUSTER BIOMEDITERRANEO: LA GRANDE MENZOGNA
Riceviamo e pubblichiamo questa nota stampa di Ezechia Paolo Reale.
Il presidente Crocetta nella sua conferenza stampa non sa esattamente di cosa parla o prova a sollevare cortine fumogene dove è tutto molto chiaro.
E se al presidente, con il quale ho lealmente seppur brevemente collaborato in Giunta impegnandomi al meglio per la mia Sicilia in condizioni assai difficili, posso concedere il beneficio del dubbio del non essergli stata fornita una corretta e completa informazione e di non avere memoria sufficiente di ciò che delibera, in mezzo ai mille problemi della terra che amministra, ben strana mi appare la presenza al suo fianco dell’attuale assessore all’agricoltura proprio nel momento in cui si cerca di riversare su altri, compreso me, le responsabilità di un fallimento che dignità imporrebbe di assumersi in prima persona a coloro che del Cluster hanno negli ultimi mesi assunto meriti e vanti nel corso delle numerose conferenze stampa, alle quali, peraltro, ha sempre partecipato da protagonista quel Dario Cartabellotta che oggi nessuno, a parte me, sembra aver mai conosciuto.
Per chi possa aver creduto a questo maldestro tentativo di fuga dalle evidenti responsabilità, desidero precisare e documentare:
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Il 14 novembre 2013 la società EXPO Milano 2015 ha pubblicato un “avviso pubblico per manifestazione di interesse alla stipula dell’accordo per la gestione del Cluster Bio – Mediterraneo”.
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L’avviso conteneva già, come doveroso, tutti i dati essenziali dell’accordo, compreso il costo, indicato come minimo, di € 3.000.000,00.
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Il 18/11/2013 la Giunta Regionale, personalmente presieduta dal presidente Crocetta con delibera n. 371, deliberava di individuare nell’assessore regionale all’agricoltura il soggetto coordinatore per tutte le attività inerenti il Cluster Bio – Mediterraneo.
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Tra gli allegati alla delibera il report di una riunione interassessoriale tenutasi il 9/9/2013 nella quale l’allora assessore all’agricoltura Dario Cartabellotta, alla presenza, tra gli altri, di un componente del suo ufficio di gabinetto ed oggi consulente per l’internazionalizzazione del presidente Crocetta, indicato a verbale solo come “Sami”, illustrava la posizione della Sicilia all’interno del Cluster Mediterraneo.
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In virtù dei poteri a lui derivanti dalla carica ricoperta e da quella delibera di Giunta l’allora assessore all’agricoltura Cartabellotta presentò, in risposta all’avviso pubblico, la manifestazione di interesse della Regione Siciliana – Assessorato all’Agricoltura alla gestione del Cluster.
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In data 12/12/2013 vennero aperte le buste dei partecipanti all’avviso pubblico.
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In data 11/03/2014 la società Expo Milano 2015 comunicò l’esito della gara proclamando aggiudicataria la Regione Siciliana Assessorato all’Agricoltura.
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In data 14/04/2014, e quindi a gara già aggiudicata da oltre un mese, ed a patti e condizioni ben note ed immodificabili perché contenute nel bando pubblico, il presidente Crocetta revocò la nomina del precedente assessore Dario Cartabellotta e nominò me come nuovo assessore all’agricoltura.
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Dopo numerose e difficili interlocuzioni in data 17/9/2014 in questa mia veste (più che sufficiente in virtù del sin troppo calpestato Statuto Autonomo della Regione Siciliana) ho stipulato la convenzione attuativa, come legale rappresentante di quell’Assessorato che aveva partecipato al bando pubblico aggiudicandosi la gara, ottenendo peraltro miglioramenti significativi rispetto al testo predisposto originariamente dalla società aggiudicante escludendo, ad esempio, il divieto di vendere nel cluster prodotti siciliani ed il divieto di ottenere sponsorizzazioni private per singoli eventi culturali. Alla stessa convenzione, peraltro, come primo allegato può trovarsi proprio la citata delibera di Giunta Regionale n. 371 che conferiva, ove necessario, i relativi poteri rappresentativi all’Assessore, ed il decreto assessoriale n. 85/GAB del 2014, predisposto dall’Ufficio di Gabinetto, e quindi dalla struttura burocratica di vertice dell’Assessorato, di autorizzazione alla sottoscrizione della convenzione e di reperimento della copertura finanziaria, tutta interna all’assessorato.
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Il 22/10/2014, appena un mese dopo la sottoscrizione della convenzione, il presidente Crocetta revocava il mio incarico assumendolo ad interim sino al 3/11/2014 data in cui lo attribuiva al nuovo assessore, avv. Caleca.
Questo è tutto ed è estremamente semplice, limpido, documentato ed incontrovertibile.
Del fatto che il Presidente Crocetta non abbia avuto conoscenza nel 2013 del contenuto del bando di partecipazione ad EXPO Milano 2015 al quale ha partecipato l’Assessore all’Agricoltura (all’epoca Cartabellotta) in base ad una delibera della sua Giunta Regionale e che non abbia poi avuto conoscenza neppure della convenzione attuativa da me firmata, il cui contenuto, peraltro, è riproduttivo del bando, posso dolermi, e mi sorprende, ma è certamente un problema suo e del suo staff e non di altri. La partecipazione dell’Assessorato alla guida del Cluster non è certo avvenuta a sua insaputa, non fosse altro che per la ripetuta attenzione della stampa, e sia il bando che la convenzione non sono atti segreti, ma facilmente reperibili su internet. Per essersene disinteressato a tal punto vuol dire che il presidente non ha mai assegnato al fatto alcuna importanza, nonostante si trattasse della partecipazione ad un’esposizione universale. Mi pare molto chiaro, poi, che la pessima figura rimediata non c’entra nulla con la convenzione, ma moltissimo con l’incapacità o, appunto, il disinteresse di chi doveva coordinare e gestire le attività.
Quanto alla nomina, che pare mi venga rimproverata, del dott. Dario Cartabellotta quale RUP (responsabile unico del procedimento) per l’esecuzione della convenzione, dico semplicemente che sono assai stupito che oggi nessuno più conosca questo simpatico signore ed implicitamente si voglia far pensare che egli possa essere un soggetto di mia scelta e di mia esclusiva fiducia, paracadutato da Marte sul Cluster della Sicilia.
Il dott. Cartabellotta, già assessore regionale all’agricoltura su nomina del presidente Crocetta, dopo la revoca dell’incarico assessoriale è tornato, previa delibera della Giunta Regionale, a svolgere il suo precedente lavoro, che era quello di direttore di dipartimento della Regione Siciliana nell’assessorato all’agricoltura. Nonostante le regole della (brutta) politica sconsiglino di avvalersi del proprio predecessore, che un minimo di rancore è umano che lo porti, a me è sembrato assolutamente naturale che la persona, direttore regionale in forza al mio assessorato con responsabilità, affidatagli dalla Giunta Regionale, di vertice di un dipartimento e che aveva piena conoscenza dell’attività che egli stesso aveva iniziato, continuasse ad occuparsene, seppur non più come assessore, ma nella sua ordinaria veste di direttore di dipartimento, dando così utile continuità all’azione dell’amministrazione regionale nel suo complesso. Nessun incarico esterno, quindi, né alcun criterio preferenziale. Solo una logica ed ovvia indicazione del funzionario di vertice del mio assessorato, per un’attività alla quale ho sempre assegnato grande importanza. Scelta effettuata nell’alveo dei miei poteri, garantiti dallo Statuto Regionale e corroborati dalla delibera della Giunta Regionale del 2013, e nell’esclusivo interesse pubblico, anche laddove l’interesse personale poteva consigliarmi di fare certamente altro.
Credo sia ben chiaro a tutti che prima di diventare assessore all’agricoltura non avevo mai visto in vita mia il dott. Cartabellotta che, con recenti nomine presidenziali, ha anche assunto incarichi commissariali di prestigio, a riprova della stima e della considerazione della quale sino a ieri godeva nel suo ambiente, che non è il mio.
Io non ho ravvisato alcuna necessità di istituire sul dott. Cartabellotta controlli ulteriori rispetto a quelli già molto stringenti previsti dalla legge, se non quello di prevedere, su sua richiesta e dopo l’inizio delle attività organizzative, il possibile ausilio di un revisore dei conti, che immagino egli abbia poi richiesto al nuovo assessore.
Ma che il coordinatore e responsabile del Cluster Bio – Mediterraneo non sia l’Assessore all’Agricoltura e che a lui non competano tutti gli atti di indirizzo e controllo che ritiene opportuni per assicurare la migliore riuscita dell’evento non esiste qualcuno, se non chi non teme il ridicolo, che possa in buona fede affermarlo.
Io ho terminato il mio incarico in ottobre, appena un mese dopo la firma della convenzione con Expo Milano 2015 ed ancor prima che avesse inizio da parte dell’Assessorato l’organizzazione dell’evento, avviata il 6 novembre 2014 con l’avviso pubblico a manifestare interesse per partecipare al Cluster.
Sono passati, quindi, ben sei mesi da allora. Non si dica che, pur ritenendo utili altri controlli, non si è avuto il tempo di nominare tutte le ipotizzabili commissioni di vigilanza, di ispezione e di controllo. Forse è piuttosto utile chiedersi quale proficua attività in questi sei mesi gli organi politici possono documentare di aver svolto in relazione ad un evento non secondario quale il coordinamento e la gestione degli spazi comuni del cluster di un’esposizione universale.
Il vero è che la responsabilità di una gravissima perdita di immagine per l’intera Sicilia si può provare poco dignitosamente a scaricare su un comune cittadino come me, che con ogni evidenza non c’entra per nulla, ovvero può essere addossata, se si vuole, ad un semplice funzionario come il dott. Cartabellotta, ma i grandi assenti resterebbero comunque quei responsabili politici dotati di poteri di indirizzo e di controllo, che non si sono mai occupati, salvo che per le conferenze stampa, di un evento che invece avrebbe richiesto grande e continua applicazione – ivi comprese le costanti interlocuzioni con il Ministero dell’Agricoltura, con la società Expo Milano 2015, con i Commissari Unici dei paesi del Mediterraneo aderenti al Cluster e con lo Steering Committee dell’Esposizione Universale – ed una visione non provinciale dell’evento che evidentemente è completamente mancata.
E che non ci si preoccupi di eventuali danni, dei quali dovrà rispondere economicamente la società Expo Milano 2015 che, proprio all’art. 10.1 della convenzione da me sottoscritta, si è impegnata formalmente, disattendendo poi l’obbligo, a completare i lavori in tempo utile affinchè l’assessorato regionale potesse svolgere le sue attività.
Chi mastica qualcosa di diritto sa bene che non è necessaria la previsione di alcuna penale per chiedere ed ottenere il risarcimento del danno per l’inadempimento di un obbligo contrattuale e che, anzi, in questi casi la previsione di una penale può essere un limite perché non consente di ottenere eventuali ulteriori danni maggiori.
Voglio, infine, farmi due domande e darmi le risposte.
Avresti voluto fare di più ?
Si. Contro la mia natura, e non avendone fortunatamente bisogno perché vivo del mio lavoro, avevo addirittura informalmente offerto la disponibilità a dare continuità al mio lavoro in un ruolo di coordinamento che vedevo necessario e che mi avrebbe consentito di attivare quella programmazione, mancata, che ritenevo e ritengo necessaria per dare successo al Cluster, all’Assessorato all’Agricoltura ed alla Sicilia tutta. Si è ritenuto di poterne fare a meno e ne ho preso tranquillamente atto.
Ti sei pentito di aver sottoscritto la convenzione per la gestione del Cluster ?
No. Orgogliosamente rivendico di avere fatto la mia piccola parte per dare alla mia terra una meravigliosa opportunità che tanti altri stanno fruttuosamente ed intelligentemente cogliendo.
Se c’è qualcosa, in questa vicenda, della quale dovrei pentirmi è questione tutta interna al movimento di Sicilia Democratica del quale è espressione l’attuale assessore all’agricoltura e del quale io oggi sono vice segretario regionale, peraltro in un difficile momento nel quale il segretario regionale, l’on. Lino Leanza, è impedito per ragioni di salute a svolgere il suo compito.