Ex Provincia Regionale di Siracusa: l’unica a fallire sulle 107 Province italiane
Si terrà domattina nella Sala dei Comuni di Via Roma in Ortigia, alle 10,30, la conferenza stampa convocata dal Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, Carmela Floreno.
Sarà il momento per comunicare ufficialmente il fallimento della ex Provincia Regionale.
L’unica e la prima, fra tutte le 107 Province italiane, a dichiarare il dissesto finanziario, con tutte le conseguenze che ricadranno sul territorio per le ripercussioni negative sui servizi e sulla difficoltà nell’ adempiere alle funzioni assegnatele. Un caso senza precedenti, difficile ancora da valutare in tutta la sua entità ma che crea non poche preoccupazioni non solo fra i dipendenti dell’Ente e, soprattutto, in quelli di Siracusa Risorse; ma, anche, fra i diretti fruitori dei servizi. Le aziende e i cittadini della nostra provincia, in termini di mancato rilancio del territorio, di programmazione degli investimenti, di progettazione e di occupazione. Un disastro annunciato e cinicamente raggiunto.
Se il regolare assolvimento delle competenze sugli istituti superiori, sull’ambiente, sul diritto allo studio dei diversamente abili, sulla viabilità provinciale, sulla promozione culturale che interessano buona parte dei cittadini della nostra provincia da cinque anni sono stati compromessi, ora, difficilmente, potranno essere poco, poco garantiti.
La Floreno ha rappresentato formalmente il dissesto finanziario dell’Ente già lo scorso lunedì, nell’incontro con la deputazione regionale e nazionale. Ieri lo ha comunicato ai rappresentanti sindacali.
Si parla di circa 280 milioni di debiti (200 dei quali, e non si spiega il perché, certificati negli ultimi due anni) che verranno congelati al 31 dicembre del 2017.
La deliberazione di dissesto ancora deve essere ratificata dal Commissario Floreno.
Ma pare non ci sia più altra alternativa. Sono tre anni che se ne parla. A fine luglio del 2016, quando i debiti lasciati dalle gestioni amministrative precedenti ammontavano a 82 milioni di euro, il Commissario Antonino Lutri si dimise in procinto di dover dichiarare l’inevitabile dissesto. Il suo successore, Giovanni Arnone, lo ha più volte annunciato ai sindacati ma mai attuato, pur dopo l’indagine degli ispettori regionali e sino allo scorso mese di gennaio, quando ha passato il testimone al nuovo Commissario nominato dal nuovo governo regionale presieduto da Musumeci. Come sia potuto lievitare il debito in così poco tempo, sino a 280 milioni ancora non è dato sapere. Ma tanti dei misteri sulla gestione del Libero Consorzio di Siracusa permangono, come le tante incompiute rimaste nel dimenticatoio ma per le quali si continuano a pagare ancora i mutui.
I commissari che invierà il Ministero della funzione pubblica gestiranno il piano di rientro delle somme, a parziale copertura, che lo Stato concederà. I creditori del Libero Consorzio siracusano dovranno attendere.
Qualche pesante problema i dipendenti continueranno ad averlo, oltre a quelli già sofferti in questi ultimi cinque anni ( stipendi non percepiti regolarmente, declassamento, interruzione delle carriere e delle progressioni economiche). Cose mai viste e sentite in un’amministrazione statale, soprattutto, per colpe adducibili alla politica: dagli annunci di Crocetta nella trasmissione Rai di Giletti, alla inapplicata Legge Delrio in Sicilia, sino al lento decidere deI governo Musumeci.
Un futuro incerto che da domani sarà ancora più drammatico e non solo per l’Ente.
Ma chi ha causato questa situazione ? Se la ex Provincia di Siracusa oggi è così terribilmente diversa da tutte le altre che hanno subìto identiche normative, delle cause e delle responsabilità nell’amministrarla cosi indegnamente ci devono pur essere?
Forse, da oggi, qualcuno si chiederà i perché e magari vorrà vederci chiaro su tante situazioni che chiare ancora non sono.
Ponendosi la stessa identica domanda che in tanti, con una certa disattenzione passata, oggi si stanno ponendo: Come è stato possibile far fallire la ex Provincia Regionale di Siracusa? La prima e l’unica in Italia.