| ESCLUSIVO| “Caro ex amico Giovanni Giuca, accetta la sconfitta!” La lettera di Marziano in risposta alle accuse di Giuca
In seguito agli attacchi da parte Giovanni Giuca, l’onorevole Bruno Marziano ha deciso di scrivere una lettera a quello che definisce ormai “ex amico”: «Le mie candidature mai blindate – dice Marziano – Giovanni, accetta la sconfitta!» Così si legge nella lettera, che riportiamo interamente qui in basso.
SIRACUSA, 11 Ottobre 2014.
Lettera all’ex amico Giovanni Giuca
Caro Giovanni, leggendo i tuoi attacchi ho deciso di risponderti. E parto semplicemente dalla storia dell’ultimo decennio, la cui ricostruzione basta, da sola, per far capire che non già io, ma tu hai piegato le vicende del Pd di Siracusa e di Rosolini ai tuoi destini personali, pensando di potere ottenere candidature “susloviane”, così come le definisci, di quelle in cui il partito e i suoi capi garantivano l’elezione. Ti rivolgi a me come il “capo”, ma voglio solo ricordarti che ogni volta che mi sono candidato, non l’ho fatto con “candidature blindate”.
Nel 1998 ho sfidato alla presidenza della Provincia di Siracusa il presidente uscente, Cavallaro, che 4 anni prima aveva vinto ottenendo quasi il 70 per cento dei consensi. Nel 2003 non ho accettato di cambiare schieramento, nonostante i rapporti di forza tra centrodestra e centrosinistra erano sfavorevoli ad una mia rielezione. E nel 2008, proprio quando tu fai sapere di esserti fatto da parte per fare spazio al “capo”, ti ricordo che anche quella non è stata una elezione “susloviana”, ma mi sono candidato con la consapevolezza di sfidare il deputato uscente che aveva lavorato e fatto bene nei cinque anni precedenti. E senza alcuna certezza di ottenere due seggi, siamo riusciti, invece, a prenderne tre. Anche nel 2012 è stata una competizione vera, con altri due deputati eletti, ed ho conquistato il seggio in una competizione serrata con due candidati. La storia, caro Giovanni, dimostra che mai sono stato agevolato da candidature blindate o “susloviane”. Tu, invece, hai scelto dal 2008 in poi di perseguire e praticare strade diverse.
Ed io mi interrogo, chiedendoti: cosa c’entra tutto questo con il sostegno che tu hai dato alle elezioni amministrative di Pachino, al candidato avversario rispetto a quello del Pd?
Quale padrino te lo ha imposto, visto che dici di essere spirito libero e senza padrini?
Alla luce di questo ennesimo risultato ottenuto in una mini tornata elettorale drogata e truccata dal patto scellerato che avevate sottoscritto a Palermo col presidente Rosario Crocetta, sarebbe bene prendere atto che quella che intendi percorrere è una strada senza sbocchi. Ti invito a cominciare a riflettere, riconoscendo il gruppo dirigente provinciale e aprendo il circolo del Pd di Rosolini a quanti non sopportano più questa vostra gestione da “cerchio magico”.