Detenuti impegnati in lavori socialmente utili: la convenzione siglata tra sindaco di Priolo e l’Istituto di pena
Politiche d’integrazione, funzione di recupero sociale della pena ed impegno per dare un futuro lavorativo ai detenuti sono al centro dell’incontro che si è tenuto, all’interno del carcere di Bruculi, tra il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, ed il direttore dell’Istituto di pena , Antonio Gelardi, per fare il punto sulla convenzione, siglata tra Comune ed Istituto, che consente a due detenuti di operare nell’ambito dei lavori socialmente utili messi in atto dall’Amministrazione priolese. I due, scelti dalla direzione carceraria, sono inquadrati secondo lo stesso schema contrattuale utilizzato per i giovani del Servizio Civile. Si tratta di un’importante opportunità, che servirà, a chi sta ancora scontando una pena, a prepararsi per quando tornerà ad essere un libero cittadino.
“Il carcere di Bruculi sta lavorando molto in questa direzione – dice il direttore Gelardi – abbiamo intrapreso iniziative anche con il Comune di Augusta e le scuole megaresi (dove operano due gruppi di detenuti) cercando sempre di dare la speranza di una prospettiva di vita diversa a chi sta scontando una pena, perché è questa la giusta maniera d’interpretare il ruolo del carcere in una società civile. E’ un modo utile di scontare la carcerazione, facendo sentire le persone non annullate, ma utili alla società. Ci vuole, comunque, molta apertura mentale da parte dei Comuni ed un po’ di coraggio iniziale. Li invitiamo ad essere sempre più numerosi al nostro fianco perchè, quando, poi, arrivano i risultati positivi, la gente si abitua alla presenza dei detenuti e li accetta nel ruolo di servizio che stanno svolgendo. Per loro questo rappresenta un ottimo viatico sul cammino del reinserimento sociale”
“Ringrazio il direttore Antonio Gelardi per averci dato la possibilità d’impegnare queste persone nei lavori socialmente utili – aggiunge il sindaco Rizza – Ringrazio anche il ministro di culto, Giovanni Villari, della chiesa anglicana, per l’impegno profuso e l’aiuto che ci ha dato nel realizzare l’iniziativa. Questi, infatti, non sono progetti facili da far partire, perché hanno bisogno di una serie di passaggi propedeutici di non facile organizzazione. Ma, alla fine, quando li vediamo realizzati ci riempiono il cuore di gioia perché sappiamo che la fatica affrontata e stata bene impiegata per la ricaduta sociale che siamo riusciti ad ottenere.
“In questi giorni abbiamo effettuato dei sopralluoghi ed abbiamo potuto constatare che i detenuti impegnati nel nostro Comune lavorano in maniera proficua e con entusiasmo – conclude Antonello Rizza – Crediamo molto nelle potenzialità d’integrazione e recupero che il lavoro offre, una strada che intendiamo continua a battere, mettendo a disposizione della collettività quell’energia e quel coraggio di cui ha parlato il direttore Gelardi, quando ha invitato i Comuni ad essere sempre più presenti al fianco di chi opera sul fronte dell’inclusione sociale contro ogni tipo di emarginazione”.