Continua il botta e risposta tra Cisl e Ficarra
“Ora ne siamo certi: pur comprendendo le difficoltà del momento, il direttore generale dell’ASP non è più sereno. Provare a rimestare le cose, provando a creare un effetto confusione, è il metodo classico di chi vuole soltanto fuggire dalle responsabilità. Questa strategia comunicativa è vecchia e superata.”
Il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, commenta la replica del dirigente dell’Asp Ficarra al comunicato di sostegno al segretario generale della Cisl Medici.
“La risposta del Direttore generale – commenta Carasi – contiene una serie di inesattezze che appaiono gravi se ricondotte a lui”.
“Intanto, vorremmo specificare, la nostra nota non contiene un inopinato attacco all’Asp di Siracusa, ma al suo atteggiamento; quindi un riferimento personale”.
“La nostra organizzazione non ha mai usato il termine focolaio; ha segnalato una serie di criticità evidenti all’ospedale Di Maria di Avola”.
“Il direttore saprà naturalmente che il ministero della Salute, il 9 marzo scorso, con una circolare, aggiornava la definizione dei casi Covid-19 aggiungendo, al tampone positivo e a tampone negativo, anche quello probabile”.
“In questo caso, come scritto e confermato dagli stessi referenti dei laboratori autorizzati dalla Regione, si ritiene, comunque, ‘caso clinico’, definito come ‘positivo’ e con il soggetto allontanato dal luogo di lavoro in attesa di altri due tamponi, necessariamente negativi per riprendere servizio.”.
“Vorremmo soltanto ricordare al direttore generale, che evidentemente è stato informato male e non ha comunque verificato prima di pronunciarsi, che il nostro dirigente non lavora in Pediatria ma in Neonatologia. Quindi, nessun timore legato al trasferimento di un reparto non suo”.
“Il direttore generale pro tempo dell’Asp, invece, farebbe meglio a non riferire cose artatamente false – conclude Carasi – sulla riunione del 28 aprile svolta alla presenza di almeno una decina di persone”.