Siracusa, consiglio comunale: istituito il Garante dei diritti dei detenuti. Nuove regole sul decentramento e atto di indirizzo sul parcheggio Von Platen
Siracusa, 5 febbraio ’16 – Il consiglio comunale ha approvato stamattina, a maggioranza, il regolamento che istituisce il Garante dei diritti delle persone private della libertà. L’assise, riunita oggi in seconda convocazione dopo che ieri era mancato il numero legale, ha completato l’esame del provvedimento per poi passare al voto finale. Inoltre ha dato il disco verde ad altre due proposte: ha approvato a maggioranza una modifica del regolamento sul decentramento per ridurre i tempi entro i quali i consigli di circoscrizione devono pronunciare i loro pareri; ha dato il via libera, stavolta all’unanimità, ad un atto di indirizzo per la riqualificazione del parcheggio di via Von Platen.
Tuttavia, in apertura di lavori, con un intervento di Cetty Vinci, si è parlato di gestione del servizio idrico il cui affidamento alla Siam scadrà il 28 febbraio. Vinci, presentando un documento sottoscritto da molti altri consiglieri, ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente, indicando la data del 15 febbraio, aperto ai deputati nazionali e regionali. Due i temi: la gestione del servizio nel suo complesso; il destino del lavoratori che sono già stati raggiunti da preavvisi di licenziamento.
L’introduzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà è stata approvata con 23 sì, 2 no e 2 astensioni. La figura nasce per tutelare i diritti fondamentali dell’individuo detenuto o limitato della libertà personale anche nel periodo di reinserimento sociale, finalità che vanno perseguite collaborando con le istituzioni penitenziarie per una reale funzione educativa della pena. Il Garante assume iniziative per l’inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti una volta tornati in libertà; supporta i detenuti e le famiglie nell’accesso ai servizi garantiti dal Comune e nell’accesso agli atti amministrativi; si rivolge alle autorità competenti in caso di violazione dei diritti; promuove iniziative di sensibilizzazione pubblica; è a disposizione delle famiglie e di quanti si occupano della rieducazione e del reinserimento sociale dei detenuti.
Il Garante è nominato dal sindaco tra quanti si candidano dopo l’emanazione di un avviso pubblico e non deve incorrere nelle situazioni di incandidabilità e ineleggibilità previste per i consiglieri comunali; decade con la scadenza del mandato del sindaco. L’incarico è incompatibile con professioni svolte nell’ambito della giustizia e della sicurezza pubblica, con la professione forense e con le cariche elettive o di amministratore in enti, aziende o società partecipate del Comune. Resta in carica in regime di prorogatio nelle more della scelta del nuovo Garante; l’incarico può essere revocato in caso di irregolarità che, però, devono essere contestate dal sindaco e rispetto alle quali i Garante può presentare delle controdeduzioni.
Il Garante riferisce al sindaco, alla Giunta e al consiglio comunale.
Il dibattito ha vissuto momenti di tensione quando sono stati toccati i temi del rapporto tra Garante e Consiglio e del rimborso spese. Salvatore Castagnino e Tony Bonafede hanno evidenziato le forti prerogative del sindaco rispetto al consiglio comunale, che sarebbe così privato di reali poteri di controllo e di indirizzo. Di conseguenza, i due consiglieri hanno considerato incoerente con questa impostazione la previsione di relazione annuale del Garante all’Aula. Anche secondo Gaetano Firenze, sul tema dei rapporti con il consiglio comunale la proposta è vaga, soprattutto rispetto alle iniziative concrete che il Garante deve intraprendere per lo svolgimento della sua funzione e per le quali è necessario l’intervento dell’assise.
In difesa del provvedimento, invece, è intervenuta Cristina Garozzo (che ieri lo aveva illustrato) per la quale la norma è chiara e la relazione annuale del Garante serve per consentire il controllo del consiglio comunale. Per Fortunato Minimo, inoltre, lo schema adottato è corretto e rispecchia quello adottato per altre figure simili anche in campo nazionale.
Sul tema dei rimborsi spese che spettano al Garante, l’opposizione ha fatto leva sul parere contrario espresso sul punto dal ragioniere generale. Per Castagnino, in assenza di uno specifico capitolo di spesa c’è il rischio che si creino dei debiti fuori bilancio, contestazione alla quale la maggioranza ha replicato con la presentazione di un emendamento che però è stato dichiarato inammissibile perché privo del parere tecnico.
Infine, prima del voto finale sulla provvedimento, l’Aula ha bocciato una proposta dell’opposizione che bloccava la nomina del Garante fino a quando non fosse stato previsto lo specifico capitolo di spesa.
La modifica del regolamento sul decentramento amministrativo è passata con 20 sì, 2 no e 2 astensioni. Essa riguarda il solo comma 3 dell’articolo 16 dedicato alle funzioni consultive dei consigli di circoscrizione. La proposta era stata sottoscritta da 9 consiglieri (primo firmatario Francesco Pappalardo) ed è stata illustrata da Stefania Salvo. L’obiettivo è di ridurre i tempi entro i quali i consigli di circoscrizione esprimono un loro parere, in riferimento a una decina di tipologie di atti, uniformandoli a quelli previsti per le commissioni consiliari. In forza di questa modifica, le circoscrizioni rilasceranno il parere, in via ordinaria, entro 10 giorni dal ricevimento della proposta; in caso di atti urgenti il tempo si riduce a quattro giorni feriali. Fino ad ora erano previsti 20 giorni per gli atti ordinari e 10 per quelli urgenti.
Perplessità sulla procedura formale sono state espresse da Firenze, secondo il quale non si può intervenire su un singolo articolo senza che questo comporti una modifica dell’intero regolamento. Se poi il problema è lo snellimento dei tempi, ha detto, allora molto si otterrebbe se gli atti fossero predisposti con le dovute attenzioni.
L’atto di indirizzo per la riqualificazione del parcheggio Von Platen, proposto da Alessandro Acquaviva, parte dal ruolo centrale che il sito può svolgere in una sistema di mobilità integrata basata sui parcheggi scambiatori.
All’Amministrazione, ha chiarito Acquaviva durante la sua relazione, si chiede un’immediata messa in sicurezza dell’area e l’istituzione di un Peg dedicato per la sua manutenzione da finanziare con il 15 per cento dei proventi della sosta dei bus turistici e dei camper. Tale percentuale, per effetto di una proposta presentata durante i lavori da Alberto Palestro, è stata alzata prevedendo il 15 per cento come quota minima.
Inoltre si chiede di affidare al dirigente del settore Viabilità la gestione del parcheggio e degli immobili; di inserire nel piano triennale delle opere pubbliche un progetto di riqualificazione energetica con pannelli fotovoltaici per rendere il sito autosufficiente e per alimentare le colonnine di ricarica dei mezzi elettrici; di utilizzare l’acqua piovana del vicino canale San Giorgio per l’irrigazione delle aiuole e per i servizi igienici; di aprire un varco pedonale confinante con il parco giochi di via Padova.
Nel dibattito, il primo ad intervenire è stato Palestro che ha detto di condividere l’atto di indirizzo, ha proposto di finanziare la manutenzione destinando “almeno il 15 per cento” dei proventi sulla sosta e ha auspicato il passaggio a una gestione privata del sito.
Tutti gli intervenuti sono stati concordi nel definire pessime le condizioni del parcheggio. Bonafede, per il quale la spesa da destinare deve essere pari al 20 per cento degli incassi, ha sollevato perplessità sul rispetto degli atti di indirizzo da parte dell’Amministrazione; Pappalardo ha evidenziato la necessità di assegnare quante più risorse possibili alla manutenzione dell’area e si è detto d’accordo con la proposta di Palestro; Minimo ha auspicato la presentazione di un complessivo progetto di riqualificazione; Malignaggi, che della questione si era occupato nella veste di presidente di commissione consiliare, ha denunciato la scarsa attenzione dell’Amministrazione verso le condizioni del parcheggio; Firenze ha chiesto maggiori investimenti perché si tratta di un’infrastruttura strategica per la mobilità generale perché si trova in una zona ad alto traffico.
Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Foti, che si è detto pronto a fare il possibile per la riqualificazione del parcheggio ma ha respinto l’idea di un affidamento ai privati che nella gestione dei beni comunali “sul fronte della manutenzione hanno sempre fallito”.