Confcommercio Siracusa lancia allarme per il settore ristorazione
Confcommercio lancia l’allarme per l’intero comparto della ristorazione in provincia di Siracusa.
In provincia di Siracusa ci sono oltre 5.000 attività tra pubblici esercizi che rischiano, di non riaprire.
“È il grido d’allarme – sottolinea il direttore della Confcommercio Francesco Alfieri – che vogliamo sottoporre all’attenzione dei sindaci della provincia”.
Circa 15.000 famiglie rischiano di rimanere senza sostentamento.
“Registriamo – dichiara il presidente della Confcommercio Elio Piscitello – il reale sconforto di tanti operatori del settore che, schiacciati da questo momento storico, perché le misure di sostegno per il comparto sono ancora insufficienti e non si intravedono le condizioni per poter riaprire”.
Secondo le stime effettuate da Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio, il settore dei pubblici esercizi – bar, ristoranti, pizzerie, catene di ristorazione, catering, discoteche, pasticcerie – con 30 miliardi di euro di perdite, è in uno stato di crisi profonda con il serio rischio di veder chiudere definitivamente, a livello nazionale, almeno 50.000 imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro,.
LE RICHIESTE DI CONFCOMMERCIO
- Sostenere nei confronti del Presidente della Regione Siciliana, l’attivazione dell’asporto come già autorizzato da Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto;
- Mettere a punto, insieme a tutte le parti sociali, un vademecum per la riapertura;
- Confronto sulle misure da intraprendere per la riapertura rispetto ad una “bozza” presentata al Governo nazionale e ai sindacati dei lavoratori;
- Abolire il pagamento dell’occupazione del suolo pubblico e della Tari almeno da marzo a settembre di quest’anno, prevedendo poi per l’ultimo trimestre del 2020 riduzioni almeno del 50%;
- Prevederei sconti sull’Imu per tutti i proprietari degli immobili che applicheranno un ribasso sui canoni di locazione;
- Concessione di spazi all’aperto più ampi nel periodo di convivenza con il virus, per favorire il distanziamento sociale e permettere agli esercizi di lavorare;
- Risorse a fondo perduto per le imprese, parametrate alla perdita di fatturato.