Cgil, Cisl e Uil: Ance inviti i propri associati a rispettare il contratto
Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL ritengono “inaccettabile la furiosa polemica di Ance, che utilizza anche termini forti nei confronti delle organizzazioni sindacali e che invita a disdire gli accordi tra le parti e le tessere sindacali qualora i sindacati stessi dovessero continuare ad interessarsi di argomenti spinosi come quello degli appalti”.
Lo ribadiscono i tre segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, rispettivamente Saveria Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale che aggiungono: “Noi pensiamo che si debba discutere sul merito, in maniera più costruttiva, come facciamo da tempo e come stiamo facendo anche sui temi del 15 marzo che vedranno il sindacato delle costruzioni impegnato in una battaglia, condivisa in larghi tratti anche dagli imprenditori, per far ripartire il settore martoriato da una crisi prodotta innanzitutto dalla totale assenza di investimenti e dalla mancanza di una visione strategica d’insieme, sulle politiche industriali da parte dei vari Governi che si sono succeduti”.
“Vorremmo – aggiungono i tre segretari – sottolineare come il sindacato provinciale sia da tempo impegnato in una straordinaria battaglia di legalità e vorremmo essere più spesso accompagnati dalle associazioni imprenditoriali (industriali e artigiane) in questa guerra. Invitiamo, pertanto, le associazioni imprenditoriali a ricordare la necessità di rispettare l’accordo provinciale del 3 aprile 2017, in particolare sulla questione legata alla presenza e produttività, come recita l’art. 14. Ci risulta che le imprese non vogliano riconoscere quanto previsto dal contratto e questo sarebbe veramente gravissimo, poiché tutto ciò comporta un danno economico potenziale tra le 60 e i 200 euro l’anno per ogni lavoratore. Faremo un’ulteriore campagna di sensibilizzazione per ricordare alle imprese l’obbligo previsto dai contratti. Invitiamo, inoltre, l’Ance a continuare con noi la battaglia per stanare il dilagante fenomeno del dumping contrattuale, contribuendo a dare più forza all’Osservatorio istituito negli enti bilaterali, secondo quanto riportato dall’art. 10 del contratto provinciale, sviluppando intese e protocolli di legalità con le amministrazioni comunali. E non dimentichiamo – concludono Corallo, Gallo e Carnevale – quanto accaduto venerdi 1 marzo in occasione dell’assemblea generale degli edili della zona industriale, dove molte imprese non hanno consentito ai lavoratori di parteciparvi. Come si può notare il bisogno di sindacato ancora è forte, lo dimostrano le parole del presidente Ance e i comportamenti delle imprese, in modo particolare quelle della sua stessa associazione”.