Centro Sprar di Melilli, Sofia Amoddio denuncia: “Situazione ormai fuori controllo”
Melilli (15/03/2017) – “La situazione in cui versa lo Sprar Aretusa Accoglienza sito nel comune di Melilli, affidato al Comune di Siracusa e gestito dalla cooperativa sociale Luoghi Comuni di Acireale è ormai difficile da sostenere”. A denunciarlo è Sofia Amoddio, deputato nazionale PD, che ha diffuso una lunga ed articolata dichiarazione su questo argomento. Ecco il testo integrale del suo intervento:
“Già nel 2015, dopo un sopralluogo svolto tra i locali del centro, avevo denunciato alla stampa e presentato un’interrogazione nella quale chiedevo di intervenire per fare in modo che la Cooperativa che gestisce il centro adempiesse le prescrizioni di legge”. “Nel corso del sopralluogo emersero innumerevoli criticità che andavano dall’utilizzo di un gruppo elettrogeno al posto di un normale allacciamento alla rete di energia elettrica, alla mancanza di zone ricreative comuni; dalla totale assenza di un piano pasti settimanale, alla carenza dei progetti di formazione e riqualificazione professionale”. “Criticità – spiega Amoddio – che ad oggi non solo non risultano rientrate ma addirittura aggravate”. “La situazione è notevolmente peggiorata anche dal punto di vista della sicurezza dei luoghi che, senza la necessaria manutenzione, stanno cadendo a pezzi e diventando inaccessibili”. “Gli operatori o non vengono pagati un da un anno perché la coop non è mai stata regolare con la rendicontazione al Ministero. La Cooperativa inoltre, non è mai stata regolare nel pagamento dei pocket money mensili che spettano per legge agli ospiti. Per di più, lo scorso mese di Febbraio, giunti a una situazione d’impossibilità gestionale del servizio, il Comune di Siracusa è stato costretto a farsi carico dell’erogazione diretta delle mensilità arretrate. Da semplice indagine conoscitiva risulta infatti che la Cooperativa Luoghi Comuni, pur avendo ricevuto numerosi acconti, ha presentato la rendicontazione del 2014 con enorme ritardo rispetto alla scadenza e non ha ancora ultimato la rendicontazione relative all’anno 2015 e non ha mai presentato quella relativa al 2016”. La maggior parte dei dipendenti si è dovuta licenziare, mentre sono rimasti solamente alcune figure professionali che, nonostante la perdurata assenza delle retribuzioni, l’assenza di figure professionali essenziali come il mediatore culturale e l’operatore legale, l’assenza di collegamento internet costante e l’assenza di un servizio di erogazione continua di energia elettrica, si recano ogni giorno a lavoro per dare continuità̀ al progetto in favore dei 36 Rifugiati ospiti”. “Una situazione incresciosa e non degna di un paese civile per la quale ho chiesto un intervento celere ed esemplare al Ministero”.
Ufficio Stampa
Emiliano Colomasi
Tel: 3398608800
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