Commercialista catanese aveva piazzato una penna-camera nel bagno del suo studio per filmare le sue collaboratrici nei momenti intimi. Denunciato da sei ragazze e’ stato condannato.
E’ accusato di aver piazzato nel bagno del suo studio professionale di commercialista una penna- camera per riprendere le sue collaboratrici nei momenti intimi. Alcune delle ragazze però’ lo hanno sgambato e denunciato.
Un anno di reclusione, pena sospesa, e una provvisionale di 1.500 euro a ciascuno delle sei parti civile nel processo, rappresentate dagli avvocati Francesco Antille, Luca Mirone e Maria Platania. È la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Catania nei confronti del commercialista Vincenzo La Rosa che era stato denunciato da sei delle nove assistenti del suo studio per avere piazzato una penna con telecamera nel bagno dell’ufficio per spiarle.
Il pm aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione e 300 euro di multa per il professionista per “interferenze illecite nella vita privata” aggravata dall’abuso di relazioni d’ufficio.
L’uomo si è proclamato innocente, dicendo di essere estraneo alla vicenda. Ha spiegato di essere fuori sede il giorno della scoperta della penna-telecamera per un convegno. Il suo legale, l’avvocato Fiumefreddo, presenterà’ ricorso in appello.
Andrea Bologna