Caso Eni a Gela: Crocetta smentisce categoricamente ritardi nel rilascio di autorizzazioni
Palermo, 25 sett. Si cerca sempre di cambiare le carte in tavola per demonizzare il presidente della Regione, ma, purtroppo, taluni mistificatori non potranno cambiare la realtà. L’attività del Presidente Crocetta è sotto gli occhi di tutti e specialmente dei gelesi che conoscono la generosità del presidente della Regione. “Non vi sono attualmente richieste di autorizzazioni dell’Eni inevase da parte dell’amministrazione regionale, relative ai lavori da effettuare dentro la raffineria di Gela. Le uniche richieste in atto pendenti, sono quelle relative alle copertura delle vasche che sarà autorizzata entro lunedì, dopo che l’Eni avrà completato la richiesta di integrazione di documenti prevista per oggi e quella della bonifica isaf, per la quale la Regione è pronta a dare il parere da mesi, ma per la quale sono emersi alcuni rilievi della Prefettura che affiderebbero tale competenza all’Ambiente. Nel colloquio avuto con il Prefetto, il medesimo assicura che è in cerca di una soluzione. Per quel che riguarda il parere della Regione, nel giorno stesso in cui la competenza sarà chiara, la Regione è pronta a emetterlo”. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.Il governo – continua il presidente – ha sollecitato l’apertura del tavolo tecnico, che il Ministro Guidi ha convocato per il 29 settembre”. Il presidente vuole procedere rapidamente all’attuazione del protocollo già sottoscritto per il rapido avvio dei lavori. “Per fare ciò è necessario non ci siano ostacoli da parte di nessuno ai nuovi insediamenti produttivi. In conformità al rispetto dell’accordo con l’Eni, la Regione – aggiunge Crocetta – non ha aderito alla proposta di indizione del referendum contro le trivellazioni, promosso da alcune forze politiche, che avrebbe compromesso gli investimenti promossi per Gela. Stiamo lavorando, abbiamo giá chiesto una convocazione urgente al Ministero del Lavoro per gli strumenti di sostegno al reddito necessari, sostenendo che il trattamento verso lavoratori – conclude Crocetta – debba essere identico sia per lavoratori del diretto Eni che per l’indotto”.