Braccio di ferro sulla scelta di Zito di costruire il nuovo ospedale a Punta Santa Panagia, ritenuto dall’assessore Moscuzza impraticabile
“La proposta dell’onorevole Zito di costruire il nuovo ospedale di Siracusa su Punta Santa Panagia è da ritenere impraticabile, demagogica e chiara espressione di insipienza. L’area in questione risulta ubicata al margine del tessuto urbano e in una zona ad alto valore paesaggistico e archeologico: siamo all’interno delle mure dionigiane e sopra una balza rocciosa” lo ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Antonio Moscuzza per il quale risulta precario anche l’aspetto dei collegamenti.
“Per quel che riguarda la viabilità- aggiunge l’Asssessore- quell’area è limitata da una vecchia strada senza alcuna arteria d’ingresso a Siracusa, e la via Franca Gianni, che poi diventa via traversa di Belvedere, non consente un collegamento agevole con l’ingresso da Siracusa nord, quindi zona Targia; la sezione stradale nella parte d’innesto con via traversa di Belvedere e viale Scala Greca non supera i 7 metri di larghezza e si trova chiusa tra la recinzione del parco dionigiano e l’edificato esistente. Grande criticità sarebbe l’accesso viabile da più punti strategici a quest’area che risulta strozzata da una forte pressione edilizia con viabilità esistente ad alta criticità, e non adatta a dinamiche di urgenza-emergenza. Al contrario, l’area identificata alla Pizzuta, risulterebbe più adatta ad ospitare un intervento così importante, vista la possibilità dell’immediato collegamento con viale Scala Greca, arteria d’ingresso a Siracusa da nord e i molteplici punti di accesso al sito da parte di viabilità già esistente. L’area ospedaliera individuata in zona Pizzuta, così come approvata dal Consiglio Comunale e in precedenza dal PRG, rafforza il progetto di accentramento delle strutture ospedaliere e riqualifica un tessuto urbano vocato a diventare polo sanitario. L’eventuale risparmio in termini economici, prospettato a vantaggio di questa ipotesi, comunque impercorribile, non servirebbe a sanare le eventuali spese astronomiche per garantire una normale e articolata accessibilità”.