Avola: importante incontro formativo in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno
Spot, manifestazioni, iniziative e racconti: durante il mese dedicato al tumore al seno anche Avola dedica una giornata incentrata su questo tema con un incontro informativo aperto al pubblico
Avola, 26 ottobre 2015 – Nel mese dedicato al tumore al seno l’associazione Sicilia Donna ha ripreso la sua attività con un incontro formativo rivolto alle donne per trovare il giusto modo di combattere uno dei problemi più ricorrenti e soprattutto per prevenirlo. “In realtà non ci siamo mai fermate – precisa la presidente Graziella Montoneri – perchè sono molteplici gli incontri fuori provincia. L’informazione a portata di donna illustrata dal nostro direttore scientifico e i confronti tra le donne che vivono i drammi della malattia o le difficoltà per effettuare la prevenzione hanno dato merito alla nostra associazione che non mira solo al lato pratico ma crede fermamente nell’aggregazione. Conto molto sul cambiamento delle donne e sul bisogno di comprendere il bisogno che ha questa città. Unirsi e condividere è la vera ragione di Sicilia Donna”.
Ed è per queste ragioni che ieri nella sala Frateantonio del Palazzo di Città ad Avola si è fatto questo incontro aperto a tutte le donne e al cambiamento, organizzato da Nicoletta Zorzan, coordinatrice di un’unità senologica, e la presidente dell’associazione Graziella Montoneri, con la preziosa collaborazione del dott. Paolo Fontana specialista in chirurgia generale che da anni si occupa di prevenzione e trattamento del tumore alla mammella. Ovviamente importante anche la collaborazione dell’amministrazione comunale di Avola che ha concesso i locali.
Per la sfera femminile, in fatto di salute, il tumore al seno è il più grande nemico e, vuoi per il suo numero di casi in costante aumento, vuoi per il suo impatto sociale, rappresenta una vera emergenza sanitaria. Le grosse associazioni italiane raccolgono le richieste delle donne e cercano in qualche modo di rappresentare i bisogni stimolando le istituzioni a prenderne atto. Ecco allora che è stato dedicato un mese per fare in modo che il messaggio non passi inosservato: le città si sono colorate di rosa con dibattiti, forum, maratone, apertura di ambulatori… E poi? E poi si ricade nella drammaticità della quotidianità.
“Si spegne il sorriso delle dive sui manifesti, si spengono le luci colorate di rosa e zittiscono le tante voci di chi voleva dire più degli altri.” Così il dottor Fontana e la Zorzan, più volte ospiti da noi all’Edicola di Canale 8 per parlare di tumore al seno e di prevenzione e per lanciare importanti messaggi. “Poi la donna rimane sola nei suoi silenzi, cerca il perchè della sua malattia o cerca il coraggio per vincere la paura di anticiparlo. Spesso la prevenzione effettuata in strutture non dedicate o da personale non specializzato genera sconforto e senso di insicurezza; – continuano – l’inefficacia quindi dei tanti servizi, la non educazione della donna ai cambiamenti del proprio seno sono la principale causa dei tumori più avanzati. Non per ultimo, spesso, la donna deve combattere anche contro la solitudine sociale che per mille ragioni non la tutela. Siamo troppo lontani alla meta e troppo vicini all’interesse che questa malattia genera. Purtroppo ancora inaccettabili meccanismi sfruttano le donne come potenziali fonti di business!”.
Ottobre rappresenta dunque un mese importante da questo punto di vista, e lo sottolinea con forza la Zorzan, la quale ha vissuto in prima persona questo dramma: “vorrei che ottobre fosse il mese per non dire che chi deve aprire gli occhi è solo la donna; un mese per le ragazze giovani perchè affrontino questo problema nelle scuole e comincino fin da ora a prevenire; un mese per le istituzioni che diano risposte più concrete ai bisogni delle donne operate; un mese dedicato agli uomini affinchè stiano più accanto alle loro donne nell’incitarle alla prevenzione e nei loro percorsi di cura; un mese per i professionisti affinchè si stabilisca insieme un unico modo di erogare prevenzione; un mese per le piccole associazioni che lavorano in silenzio, che quando hanno un soldo in più lo danno alle donne in difficoltà; un mese in cui le donne che, come me, hanno incontrato il tumore non debbano pensare: “spero di farcela”.
Il tumore alla mammella è la prima causa di morte per cancro nel mondo per le donne al di sotto dei 55 anni e il secondo tumore al mondo per diffusione. Il rapporto GLOBOCAN ha rivelato 500.000 morti in tutto il mondo; inoltre ogni anno sono diagnosticati 1 milione e 400 mila nuovi casi. In Italia la diagnosi del tumore della mammella interessa oltre 300.000 donne con 40.000 nuovi casi ogni anno e circa 11.000 decessi all’anno. Da qualche anno si sta assistendo ad un netto calo della mortalità grazie ai progressi compiuti in campo terapeutico e alla diffusione di impianti di screening per la diagnosi precoce. I controlli periodici e l’avvento della mammografia hanno migliorato sensibilmente i tassi di sopravvivenza.
Le prime fasi della crescita di un tumore avvengono nell’assoluto silenzio e sono lentissime: per formare una massa di un centimetro ci possono volere anche 8 anni! Più un tumore diventa grosso, però, più rapida diventa la sua crescita. Quando supera le dimensioni di un centimetro aumenta soprattutto la probabilità che alcune cellule trasformate lascino il seno attraverso i vasi linfatici. Qualcuna, da lì, può raggiungere altri organi, e se accade questo il tumore diventa più pericoloso. Le dimensioni del tumore sono quindi importanti per prevedere il successo delle cure, ma entrano in gioco anche alcuni fattori di tipo biologico, alcuni a favore, altri contro. E alcuni ancora sconosciuti! Ma se al momento della scoperta di un tumore il diametro è inferiore al centimetro la guarigione avviene nel 95 % dei casi! E ci sono strumenti che possono scoprire un tumore anni prima, quando è di appena 2/3 millimetri. Per questo sono importanti i controlli assidui per una diagnosi precoce.
Ilaria Greco