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Avola: Angelo Fortuna presenta la sua nuova fatica letteraria

Avola, 5 novembre 2016 –Tommaso, educazione sentimentale di un giovane”: questo il titolo del nuovo romanzo di A. Fortuna, prolifico scrittore, poeta e saggista, che verrà presentato lunedì 7 novembre alle 18 presso la sala Frateantonio del municipio di Avola.

Dopo i saluti del sindaco di Avola, Luca Cannata, e dell’assessora alla cultura Simona Loreto, interverranno: Grazia Maria Schirinnà, l’autore stesso e l’editore. Santinella Fortuna e Vincenzo Lombardo leggeranno alcuni brani.

La storia del romanzo (Armando Siciliano Editore, Messina-Civitanova Marche, 2016, pp. 345), è ambientata nel sud-est siciliano (Avola, Noto, Vendicari, Portopalo ecc.), caratterizzato dalla più ampia profusione di bellezze artistiche e ambientali. In forma realistica, potenziata da una avvolgente atmosfera di romanticismo perenne, lo scrittore descrive l’educazione sentimentale e umana di Tommaso dall’adolescenza alle soglie della laurea. Il romanzo contiene una dedica significativa: “Ai ragazzi che vissero i disagi del dopoguerra e, assetati di conoscenza, cullarono sentimenti di pace, amore e bellezza”. Propone in tal modo al lettore una chiave di lettura che serve da guida ad innumerevoli avventure, in cui si fondono sete di conoscenza e amore per la natura mediterranea, per l’arte e per la figura femminile, interpretata principalmente da tre diverse ragazze. Fa da sfondo al romanzo il costante richiamo dell’infinito. Cattivanti le descrizioni delle bellezze monumentali, artistiche e naturali del sud-est, in primo luogo di Avola e Noto!

La scrittura è di impatto immediato, di rara scorrevolezza espressiva, godibile, poetica.

Presentata per la prima volta a Noto il 25 luglio scorso da Grazia Maria Schirinà, critico letterario, questa recente fatica letteraria di Angelo Fortuna, ha riscosso un successo immediato. La presentatrice, nella sua articolata analisi, ha chiarito come Tommaso appartenga alla letteratura-documento riportandoci al vissuto dei giovani degli anni 50 e 60, in un’atmosfera in cui crescere significava scommettersi e capire il senso della vita. “La microstoria – ha concluso la relatrice – s’intreccia spesso con gli eventi di più ampie dimensioni”, mentre il protagonista rappresenta gli ideali etico-estetici che il tempo esigeva.

Romanzo d’amore, inno alla vita, Tommaso è “parte di un progetto ben più alto della singolarità dell’essere, in quanto unita alla vita dell’universo intero e all’amore universale”.

Proponiamo a tutti gli amanti della lettura alcune estrapolazioni dal testo:

 

Tommaso non aveva ancora lasciato l’adolescenza e già la nostalgia di irripetibili sensazioni – così pensava – lo accostava all’angoscia esistenziale […]. Tornò a scrutare l’orizzonte marino, perfettamente rettilineo. Improvvisamente la scena mutò e nella tranquilla distesa del mare di Avola vide riapparire le centinaia di navi delle truppe alleate anglo-americane che invasero l’isola il 10 luglio del ’43. I visi stravolti delle donne siciliane, i balbettii dei fanciulli in preda al panico, il pallore dei volti, l’angoscioso parapiglia generalizzato della popolazione che abbandonava le abitazioni alla ricerca di un rifugio – una grotta, un costone roccioso – sulle balze degli Iblei e gli stenti vissuti nell’immediato dopoguerra gli trasmisero brividi di freddo”.

***

Arrivati al lido di Avola, Tommaso indicò, quale posto ideale per riempirsi i polmoni di salsedine marina, una scogliera. Ivi pervenuti, sistemarono le biciclette su una striscia di sabbia e andarono a sedersi sul culmine arrotondato di uno scoglio. Giulia appariva particolarmente spensierata, socchiudeva gli occhi, stringeva con disinvoltura le mani dell’amico, mostrando gradimento alle sue attenzioni. Inimmaginabile un diverso atteggiamento dopo la prolungata lontananza. Pur tuttavia, allorché il turbamento del ragazzo si traduceva in ricerca di qualcosa di più concreto di un abbraccio vigoroso e di una carezza, lo folgorava con uno dei suoi magnifici sorrisi e con dolce fermezza gli prendeva le mani per portarsele al petto.[…] Considerando la circostanza favorevole, il peso della lontananza subita, l’incubo della prossima sua partenza da Avola per Bologna, non era forse il caso di manifestare una maggiore tolleranza? Tommaso ricordò allora i versi di T.S. Eliot […]: “I nostri giorni d’amore sono pochi:/ facciamo almeno che siano divini”.

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Superato il portale di S. Chiara, all’apparire della loggia di Palazzo Ducezio, si soffermò ad ammirarne l’immateriale levità. Volendo comunicare a Tommaso la sua emozione, Chantal fu costretta a volgersi verso di lui. Fu allora che le apparve in tutta la sua magnificenza la Cattedrale di Noto con la sua immensa scalinata mozzafiato e le torri campanarie che svettavano verso il cielo azzurro. Un prolungato oh! rese manifesto il suo incontenibile stupore. Affascinata da tanta bellezza,[…] si arrestò ai piedi della scalinata della Cattedrale rifiutandosi di andare avanti: “Mi basterebbe piantare una tenda qui, all’interno del loggiato di Palazzo Ducezio, per trascorrere l’eternità nella contemplazione di questi capolavori. Al tuo fianco naturalmente…”.

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Era tempo di lasciare Vendicari prima che il buio calasse sui pantani:

– Doveva assomigliare a questo paradiso della natura il giardino dell’Eden – affermò con convinzione Chantal che, rivolta all’innamorato, aggiunse – Quale meraviglia stare qui al tuo fianco! Sono certa che Adamo ed Eva dovevano avere i nostri volti stupefatti quando furono introdotti nel paradiso terrestre.

– Eppure – disse Tommaso, umanamente felice quanto lei – manca qualcosa di importante, anzi estremamente importante.

– Che cosa?

– La possibilità di rendere eterni questi momenti.

– L’eternità; sì, mio dolce amico […]. Forse oltremare…”.

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