Alcool del sabato sera: al via i controlli di ASP e Polizia stradale
“Se bevo non guido”. Nell’ambito della quinta iniziativa a partire dal fine settimana ci saranno controlli nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile per evitare l’abuso di alcool. Questa mattina conferenza di presentazione
Siracusa, 2 luglio 2015 – “Se bevo non guido” è lo slogan che accompagnerà la quinta edizione dell’iniziativa congiunta che quest’anno è dedicata alla memoria di Claudio Caruso e Gabriele Chierzi, i due giovani siracusani uccisi nel 2011 a Milano da un pirata della strada in stato di ubriachezza. Nell’ambito dell’iniziativa, a partire da questo fine settimana, nelle ore notturne, nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile e sui tratti autostradali a sud e a nord della provincia di Siracusa, pattuglie della Polizia stradale e personale sanitario dell’Asp di Siracusa svolgeranno una massiccia opera di controllo per la prevenzione e la repressione rilevando in tempo reale nei conducenti di mezzi l’eventuale positività ad alcool e droghe.
Modalità e valore dell’iniziativa sono state illustrate stamane in conferenza stampa dal direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta e dal comandante della Polizia stradale di Siracusa Antonio Capodicasa assieme al direttore dell’Area Dipendenze patologiche Roberto Cafiso e ai genitori di Claudio Caruso.
Ai posti di blocco, assieme ai controlli di rito, gli agenti di polizia ma anche in alcune occasioni gli stessi genitori dei due ragazzi, svolgeranno anche un’opera di educazione consegnando un volantino che con immagini e poche frasi sottolinea l’importanza di non mettersi alla guida dopo aver bevuto e i rischi che ne conseguono, e doneranno un braccialetto colorato con la scritta “Se bevo non guido per Claudio e Gabriele”.
La presenza del camper sanitario assieme alle pattuglie della Polstrada con medici e infermieri a bordo, del Sert e della Medicina legale, coordinati da Roberto Cafiso, consentirà l’esecuzione di controlli di laboratorio sul posto e immediatamente, dopo il test con l’etilometro e dopo avere acquisito il consenso da parte del conducente fermato se sospettato di aver fatto uso di alcool o di droghe. Nella collaborazione è coinvolta anche l’Anas per l’organizzazione dei controlli nei tratti autostradali.
“Sono convinto – ha detto il direttore generale Salvatore Brugaletta – che le azioni integrate tra Istituzioni diverse esercitano un importante ruolo per la diffusione della cultura della prevenzione e del rispetto della propria vita e di quella degli altri. Lodevole iniziativa che ho ereditato e che con sommo interesse e piacere porto avanti perché si divulghi soprattutto tra i giovani il senso di responsabilità e di dovere”.
La presenza delle unità mobili in grado di agganciare assuntori abituali di droghe, ha spiegato Roberto Cafiso, può contribuire a contenere un fenomeno che in provincia di Siracusa è in calo grazie anche a tutte le altre iniziative collaterali che coinvolgono i giovani.
L’importanza e la validità sociale e sanitaria di tale attività integrata e consolidata tra l’Asp di Siracusa e la Polizia stradale di Siracusa è dimostrata dai dati illustrati dal comandante Antonio Capodicasa che attestano un drastico calo delle cosiddette stragi del sabato sera ed una forte riduzione percentuale dal 2012 al 2014 di conducenti di mezzi denunciati o risultati positivi ad alcol e stupefacenti.
Il 13,12 per cento di conducenti trovati alla guida in stato di ebrezza nel 2012 su 892 controlli, è sceso drasticamente nel 2014 all’1,88 per cento. Così come è scesa la percentuale da 0,90 a 0,25 di guidatori sorpresi sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sono state 143 le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza nel 2012, 56 nel 2014, 17 le persone denunciate nel 2012 perché sorprese alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti scese a 6 nel 2014.
“Quest’anno – ha aggiunto il comandante Capodicasa – usufruiremo della sensibilità e della disponibilità di chi purtroppo mette a disposizione un dolore intimo e straziante come quello di perdere un figlio in giovane età proprio a causa del comportamento di un conducente. Sono convinto dell’utilità dell’impatto emotivo sui giovani del messaggio diretto che arriverà dai genitori di Claudio e Gabriele che hanno vissuto sulla propria pelle questo dolore immenso”.
“Il dolore per la perdita del proprio figlio non si elabora – ha detto il papà di Claudio, Sebastiano Caruso -, si assorbe e difficilmente si riesce a portare fuori; ma quando ciò riesce, serve a trasmettere qualcosa di positivo e di propositivo per gli altri. Il messaggio che vogliamo dare ai ragazzi, è di avere sempre più concezione del danno che si può fare a se stessi e agli altri quando si beve e ci si mette alla guida”.