Agrigento, Un laboratorio di elettrofisiologia al San Giovanni di Dio
Agrigento, 7 novembre 2014 ore 19:15 – Dopo la Pet, l’acceleratore lineare e i due ecotomografi, la Direzione Generale dell’Azienda sanitaria ha disposto l’attivazione del laboratorio di Elettrofisiologia presso l’ospedale San Giovani di Dio. Il laboratorio sarà sistemato nel reparto di Cardiologia del “San Giovanni di Dio” di Agrigento e avrà valenza Aziendale. Il Laboratorio di Elettrofisiologia si occuperà del trattamento invasivo delle aritmie cardiache, la procedura consiste nella registrazione di segnali elettrici cardiaci mediante elettro cateteri a diretto contatto con le superfici interne del cuore al fine di conoscere i meccanismi responsabili delle pericolose aritmie complesse. L’azienda è già in possesso di tutta l’attrezzatura necessaria per il funzionamento del laboratorio nonché di una equipe medica formata con sufficiente esperienza per l’attivazione del servizio. L’attivazione del servizio ridurrà il notevole disagio degli utenti per la migrazione verso altre aziende con notevole risparmio. Quindi all’ospedale San Giovanni di Dio, arriveranno numerose apparecchiature diagnostiche come la Ct/Pet che sarà fornita dalla “Ati Siemens Spa” ed un acceleratore lineare. Per la Pet, il contratto comprende l’acquisto, con posa in opera con la formula “chiavi in mano” per un importo complessivo di 2.819.786 euro, di fondi comunitari per il tramite dell’assessorato regionale alla Salute. L’intervento dovrà necessariamente realizzarsi e completarsi entro e non oltre il 31 dicembre 2015. L’importante attrezzatura sarà usata prevalentemente in Oncologia per la ricerca di tumori e metastasi , ed in campo Cardiologico e Neurologico. Entro il mese di agosto 2015 invece sarà in funzione l’Acceleratore lineare del costo di 2.400.000 euro. L’apparecchiatura Radiologica rientra tra i finanziamenti del Programma operativo. L’acceleratore lineare troverà applicazione nel trattamento delle terapie antitumorali, in particolare i Raggi X prodotti serviranno esclusivamente a colpire i tumori più profondi. I recenti provvedimenti riguardano la fornitura di due “Ecotomografi” di cui uno per esami e procedure interventistiche da installare presso l’Unità di Urologia del presidio ospedaliero di Agrigento, e l’altro Ecotomografo ad alte prestazioni per rispondere alle esigenze diagnostiche cardiologiche, transfontanellari encefaliche e addominali neonatali da installare presso la Neonatologia e terapia intensiva del presidio ospedaliero di contrada Consolida. “Intendiamo dotare gli ospedali di apparecchiature all’avanguardia – spiega il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra – per evitare che l’utenza agrigentina emigri in altre realtà e poi ci ritroviamo a pagare il servizio che viene reso lontano dalle città di residenza. Stiamo intervenendo per colmare quelle criticità che abbiamo riscontrato. Abbiamo sottoscritto una convenzione con il policlinico di Catania per formare il nostro personale, attraverso un apposito corso tenuto dal professor Bonanno, primario di Gastroenterologia, per la metodica “Rcp” perché ci siamo resi conto che ogni anno ci sono circa 100 agrigentini che per questo servizio, che la nostra Asp non garantisce, sono costretti a rivolgersi presso altre strutture. E noi ci dobbiamo mettere anche l’ambulanza, il medico, l’infermiere. Quindi se riusciamo a farle da noi risparmieremo sicuramente molti soldi”.